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Jihad palestinese, 'a Doha questa sera per gli ultimi dettagli' dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza

1 settimana fa 3
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La Jihad islamica palestinese ha diffuso un comunicato secondo cui una delegazione di alto livello dell'organizzazione terroristica arriverà questa sera a Doha per discutere gli ultimi dettagli dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza.

   Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi: lo affermano due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall'Associated Press e ripresi dai media israeliani.
   Secondo la bozza dell'accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas, di cui Associated Press ha ottenuto una copia, Israele rilascerà 50 detenuti palestinesi per la liberazione di ognuna delle 5 soldatesse in ostaggio a Gaza. 

   Fonti vicine a Hamas hanno riferito che l'accordo includerebbe il rilascio di circa "1.000 prigionieri palestinesi" detenuti in Israele nella fase iniziale dell'intesa.

   Poco prima il ministro degli Esteri del Qatar, Paese mediatore, aveva confermato che i colloqui per una tregua a Gaza sono "alle fasi finali" e che un'intesa è possibile "molto presto". Il portavoce del ministero ha affermato che "sono state superate le principali controversie (nei negoziati)". "Non entriamo nei dettagli di ciò che sta accadendo nei negoziati, siamo al punto più vicino a questo accordo da mesi. Abbiamo inoltrato le bozze dell'accordo a entrambe le parti e ora stiamo raggiungendo la conclusione nei dettagli", ha dichiarato.

   Secondo indiscrezioni ottenute da Channel 12, l'accordo tra Israele e Hamas inizierà con il rilascio di tre donne civili in ostaggio e i due bambini Kfir e Ariel Bibas, il primo giorno della prima fase di 42 giorni. Hamas ha affermato che i due piccoli e la madre Shiri sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano, ma l'Idf non ha avuto informazioni di intelligence che confermino che non sono più vivi. Ogni settimana successiva inizierà con il rilascio di un altro gruppo di ostaggi. Il secondo gruppo ad essere rilasciato nella prima fase sarà quello delle soldatesse, seguito dagli anziani e infine da coloro che saranno considerati estremamente malati, per un totale di 33 ostaggi. Il report di Channel 12 non è stato confermato dalle autorità israeliane, ma si stima che la maggior parte delle persone destinate al rilascio siano ancora vive.

   Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha incontrato nel suo ufficio a Gerusalemme i familiari dei rapiti, in attesa della risposta ufficiale di Hamas sulla bozza finale dell'accordo sul rilascio degli ostaggi. Durante l'incontro il premier ha spiegato che i negoziati riguardano un accordo che coinvolge tutti gli ostaggi e che si è più vicini che mai, hanno riferito i parenti ma sottolineando: "Gli accordi sono solo per la prima fase, e siamo molto preoccupati per la seconda e la terza fase". "Il primo ministro ha ribadito l'impegno a riportare tutti gli ostaggi a casa, i vivi per essere riabilitati e i morti per essere sepolti", hanno aggiunto.

I parenti dei rapiti israeliani intervenuti alla discussione nella Commissione per gli affari esteri e la sicurezza hanno fermato i lavori urlando contro il ministro della Difesa Israel Katz chiedendogli di discutere la liberazione dei loro cari, le linee generali dell'accordo e le liste. Hana Cohen, zia di Inbar Hayman, il cui corpo è a Gaza, ha chiesto: "Dov'è la nostra ragazza? Sua madre sta morendo, perché non è nella lista? La rivoglio indietro per la sepoltura in Israele. Non ti lascerò vivere, te lo giuro", ha detto al ministro. 

Ben Gvir: 'Ho bloccato più volte l'accordo sugli ostaggi'

Il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir ha dichiarato oggi di aver bloccato più volte, nell'ultimo anno, un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, definendolo "una resa". E ha invitato il ministro Bezalel Smotrich a unirsi a lui per fermare l'intesa attuale minacciando il ritiro dal governo. Tuttavia, ha sottolineato che non intende far cadere il premier Benyamin Netanyahu.
Un funzionario dell'ufficio del primo ministro ha negato le affermazioni di Ben Gvir, spiegando che l'unico ostacolo all'accordo è stato Hamas e non Israele. Yehuda Cohen, padre di un soldato rapito, ha criticato Ben Gvir, accusandolo di anteporre obiettivi politici alla vita degli ostaggi. 

Media, 'Egitto aprirà valico Rafah per gli ostaggi e i detenuti'

Secondo fonti egiziane del sito di informazione Araby al Jadeed, l'Egitto si sta preparando ad aprire il valico di frontiera di Rafah per far passare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi se verrà raggiunto l'accordo per il cessate il fuoco. Secondo il report, aiuti umanitari e carburante inizieranno ad entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di frontiera a partire dal primo giorno del cessate il fuoco, insieme a case mobili, tende e macchine per la bonifica del terreno. Secondo al Araby al Jadeed, il rilascio degli ostaggi malati e feriti inizierà una settimana dopo l'inizio del cessate il fuoco. 

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