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E’ psicodramma Juve, sommersa dai fischi dello Stadium dopo l’ennesima occasione persa contro il Genoa, alla terza partita consecutiva senza vittoria e con un solo successo nelle ultime 8 gare, con una sola vittoria nelle ultime 5 partite casalinghe. E come se non bastasse nel finale Vlahovic si fa espellere per proteste reiterate, e salterà la Lazio dopo la sosta.
La partita
Allegri conferma 9/11° dei titolari contro l’Atalanta, con il ritorno di Vlahovic al centro dell’attacco. Primo tempo sotto ritmo e senza sussulti per i bianconeri che rischiano grosso in avvio con un colpo di testa di Bani velenosissimo, deviato da un gran riflesso di Szczesny. Possesso sterile e una serie di appoggi fuori misura per Danilo e compagni che fanno fatica ad arrivare in porta, e impostare la manovra mentre Allegri a bordocampo si sgola.
Non arrivano palloni giocabili a Vlahovic e nel primo tempo il più pericoloso è Vlahovic, che sfiora il vantaggio su una girata al volo, ma il risultato non si sblocca.
I cambi di Allegri
Bremer e Danilo faticano a contenere Vitinha, ma pure il Genoa non sfonda, ma nella ripresa la Juve si accende, con il triplo cambio: dentro Rabiot, Yildiz e Iling Junior, con Chiesa per nulla soddisfatto del cambio e della sua prestazione. Si alza il baricentro e Iling subito protagonista con un palo scheggiato su conclusione di sinistro angolatissima. La Juve prende fiducia, e prova a innescare Vlahovic, prima con un colpo di testa a lato su assist di Cambiaso, e poi ancora con un’altra zuccata ancora su imbeccata dell’ex esterno del Bologna. Allegri si gioca anche le carte Weah e Kean, ma il Genoa di Gilardino regge, e a un passo da 90’ Yildiz pesca Kean in profondità, tiro secco e palo pieno (il secondo del pomeriggio) che tiene a galla i rossoblù. Nel finale Vlahovic perde la testa, si fa ammonire per proteste e non si frena, fino al rosso pesantissimo di Giua, che lo escluderà per la prossima contro la Lazio.