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Redazione 22 gennaio 2025 15:04
Greenpeace Italia lancia l’allarme sulla qualità della nostra acqua potabile. Presentati i risultati dell’indagine ‘Acque senza veleni’ che dimostrerebbero come quasi l’80% dei campioni raccolti risulti inquinato. Anche Torino è finita sotto la lente di ingrandimento dell’associazione ambientalista.
L’indagine
L’indagine portata avanti da Greenpeace ha posto l’attenzione sulla presenza di Pfas nelle acque potabili italiani. In totale sono stati raccolti campioni in 235 città di tutte le regioni e province. Le molecole più diffuse sono risultate il cancerogeno Pfoa, seguito dal composto a catena ultracorta Tfa e dal possibile cancerogeno Pfos.
La situazione torinese
Secondo Greenpeace Italia la situazione di Torino sarebbe da attenzionare soprattutto in relazione alla presenza di Pfoa. Dall’indagine risulta che il comune dove sono stati registrati i livelli più elevati di contaminazione è Bussoleno. Secondo l’associazione ambientalista nella città di Torino la situazione sarebbe particolarmente critica in diversi punti. I campioni prelevati in corso Sclopis, piazza Borromini e corso Castelfidardo sarebbero risultati inquinati. Pulito il campione prelevato in corso XI febbraio. In generale in Piemonte su 29 campioni prelevati, 26 sono risultati contaminati.
"Vietare l'uso dei Pfas"
“È inaccettabile che, nonostante prove schiaccianti sui gravi danni alla salute causati dai PFAS, alcuni dei quali riconosciuti come cancerogeni, e la contaminazione diffusa delle acque potabili italiane, il nostro governo continui a ignorare questa emergenza, fallendo nel proteggere adeguatamente la salute pubblica e l’ambiente”, afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, “Ancora oggi non esiste nel nostro Paese una legge che vieti l’uso e la produzione dei Pfas. Azzerare questa contaminazione è un imperativo non più rinviabile. Il governo Meloni deve rompere il silenzio su questa crisi: la popolazione ha diritto a bere acqua pulita, libera da veleni e contaminanti”.
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