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L'Italia riscopre venti donne "invisibili"

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Anna Lisa Terranova 09 marzo 2025

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Le donne anche quando hanno fatto la storia, e l’hanno fatta sempre, sono sempre state poco raccontate, un po’ invisibili perché per lungo tempo non hanno avuto diritti, considerate fuori dalla storia e dalla storiografia. Invece hanno infranto i famosi tetti di cristallo». Lo ha detto intervenendo al Maxxi a Roma la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, all’evento “L’Italia delle donne” dal nome del progetto promosso proprio dalla ministra che oggi, alla vigilia della Giornata internazionale della donna, taglia il primo traguardo. E stato infatti consegnata una targa per ciascuna delle venti figure femminile scelte dalle 380 biografie inviate da tutte le Regioni d’Italia.

Venti donne per ogni regione d’Italia, per legare l’impegno femminile nelle lettere e nelle istituzioni ai territori e alla loro identità: donne “incredibili” le cui biografie hanno ricevuto l’applauso dei sindaci presenti, degli studenti e dei loro insegnanti invitati a coltivare anche nelle scuole la riscoperta delle “invisibili”. Una commissione (composta da Fulvia Toscano, Monica Ricci Sargentini, Nicoletta Tiliacos, Mariangela Preta) ha selezionato le venti figure femminili ma il cammino dell’Italia delle donne non si ferma e il Ministero, grazie an« che alla collaborazione dell’Anci, proseguirà nella ricerca per valorizzare le “invisibili” e riportare alla luce le loro biografie. Riflettori sul femminile sommerso dunque, ma anche sui problemi delle donne oggi: ci ha pensato Arianna Meloni, presente al Maxxi, a sottolineare l’emergenza femminicidi e il ddl ad hoc pensato dal governo.

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Chi sono dunque queste “invisibili” da valorizzare? Per l’Abruzzo c’è Sabina Santilli, fondatrice della lega del Filo d’oro. La scrittrice Maria Padula per la Basilicata, invece, testimonia con i suoi romanzi la lotta contro i pregiudizi che gravano su uomini e donne del Sud. Per l’impegno civile è stata scelta per la Calabria Maria Luisa Anastasi, che si adoperò per salvare vite in occasione del bombardamento che colpisce Rizziconi il 6 settembre 1943. Enrica Molfino, in rappresentanza della Campania, è stata tra le prime donne che dopo il 1946 hanno guidato un’amministrazione. Da segnalare per l’Emilia Romagna Carmen Artocchini Penna, studiosa di tradizioni popolari.

Per il Friuli la figura scelta è Alma Fragiacomo Dorfles che lanciò a Trieste alla fine degli anni ’50 il teatro d’avanguardia con La Cantina, diretta da sole donne. Andiamo nell’800 con Maria Teresa Spinelli, scelta per il Lazio, fondatrice di scuole per bambini e bambine poveri. Per la Liguria la donna indicata è Bianca Mori Paganini, presidente onoraria dell’ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti. Legata al simbolo del Tricolore invece Nina Sartirana, scelta perla Lombardia, che cucì la bandiera che sventolò sul castello di Abbiategrasso nel 1848 durante le Cinque giornate di Milano. Ginevra Corinaldesi è stata invece la prima donna medico nelle Marche. Per il Molise figura rappresentativa è quella della scrittrice e storica Ada Trombetta Penna. Francesca Baggio, scelta per il Piemonte, si impegnò per aiutare le donne dopo la chiusura delle case di tolleranza.

Da riscoprire poi gli scritti di Elisabetta Schlippenbach, selezionata per la Puglia, la cui biografia è un atto di accusa contro i pregiudizi antifemministi. La sindaca Ninetta Bartoli è stata scelta in rappresentanza della Sardegna mentre per la Sicilia spicca Maria Accascina che ha diretto il museo nazionale di Messina. La poetessa Teresa Bandettini è stata scelta per la Toscana, la storica Pia Laviosa Zambotti per il Trentino, la scrittrice del primo romanzo di epoca rinascimentale Giulia Bigolina per il Veneto. L’Umbria è stata premiata attraverso la figura di Conterina Farnese, governatrice e amministratrice del Feudo e del Castello di Giove, per la Val d’Aosta infine Anita Bryer, vicesindaco della Cittadina di Quart.

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