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Andrea Valle 28 dicembre 2024
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A Caivano per la prima volta non è stata celebrata nella chiesa del Parco Verde la messa della notte di Natale. Una scelta che il parroco anticamorra don Maurizio Patriciello ha preso con sofferenza: «Ci sarebbe potuto essere qualche incidente. Voglio che nessuno si faccia male, da prete devo tutelare tutti».
Da sfondo il clima di tensione instauratosi da quando, un mese fa, sono partiti gli sgomberi delle case occupate, iniziando da quelli di persone con condanne. Da allora «la frequenza in chiesa è più che dimezzata», spiega Patriciello. «Il dolore più grande sono i bambini, tante famiglie non li mandano né all’oratorio, né al catechismo».
Da oltre un anno qui si concentrala presenza dello Stato con una strategia divenuta modello, tanto che il governo con decreto ha individuato 7 diverse aree disagiate in cui agire allo stesso modo, con procedure snelle, poteri commissariali e risorse ad hoc.
A Caivano è nato un polo universitario, è stato riaperto il centro sportivo abbandonato, i reati predatori e il traffico di droga sono in netto calo. E da quando il 28 novembre arrivarono le forze dell’ordine per eseguire gli sfratti degli abusivi, il clima al Parco Verde è diventato più difficile. Piena solidarietà a Patriciello dalle istituzioni: il ministro della Difesa, Guido Crosetto, invita la comunità sana a reagire «riscoprendo la forza della dignità e della giustizia». Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ricorda che «la sfida va vinta per contrastare la camorra e superare le criticità».