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Sulle condizioni di Joe Biden si è sempre parlato molto, ancor prima del disastroso confronto tv con Donald Trump che, di fatto, ha innescato il meccanismo che ha poi portato alla rinuncia alla candidatura. E ora emerge che fin dai primi mesi del mandato, lo staff del presidente degli Stati Uniti ha lavorato per adattare l’agenda presidenziale alle esigenze dettate dalla sua età.
Il Wall Street Journal ha ricostruito con precisione il dietro le quinte della Casa Bianca, descrivendo un presidente che alterna "giornate buone e giornate no", durante le quali molti incontri venivano addirittura cancellati. L'autorevole quotidiano, attraverso le testimonianze di 50 fonti, ha messo in luce le "strategie" attuate per sostenere Biden e cercare di fargli quadrato attorno. Queste misure, scrive il Wall Street Journal, "hanno funzionato fino a giugno, quando il presidente è salito sul palco per il dibattito con Trump".
Tuttavia, i segnali relativi al fatto che qualcosa non andasse erano già chiari ai suoi collaboratori. Talmente chiari che alcuni consiglieri avevano recapitato una direttiva ai leader del Congresso e agli alleati che desideravano un incontro diretto con il presidente: "Qualsiasi scambio doveva essere breve e focalizzato su un unico argomento".
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Gli appuntamenti venivano organizzati preferibilmente a tarda mattinata, poiché le ore precedenti non erano considerate il momento migliore per Biden. Nei primi due anni di presidenza, la situazione appariva sotto controllo, ma nella seconda metà del mandato le difficoltà sono aumentate. Gli incontri sono diventati meno frequenti, e lo staff ha continuato a supportare il presidente con attenzione costante, cercando di ridurre al minimo il rischio di gaffe. Fino al confronto con Trump, dove il castello di carte è semplicemente e rovinosamente crollato.