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La Russia si ritira dalla Siria, flotta navale diretta in Libia? Otto navi in rotta nel Mediterraneo

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La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, avvenuta lo scorso 8 dicembre, ha segnato una svolta geopolitica significativa, privando la Russia di un alleato strategico nel cuore del Mediterraneo orientale. Con la perdita del controllo sulla base navale di Tartus, un punto cruciale per le operazioni militari russe nella regione, Mosca ha visto compromesso uno dei suoi principali avamposti nel Medio Oriente. Da quel momento, le forze armate russe hanno intensificato la sorveglianza lungo la costa siriana, monitorando attentamente l’evolversi della situazione, in attesa di determinare le nuove dinamiche di potere nella regione e le possibili implicazioni per la propria strategia militare e diplomatica.

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Ritiro russo da Tartus: rotte verso la Libia?

Contemporaneamente, una serie di navi da trasporto e petroliere si sono dirette verso Tartus con l’obiettivo di caricare equipaggiamento russo da rimpatriare dopo il ritiro delle forze di Mosca dalla Siria.

Tuttavia, anche queste imbarcazioni hanno dovuto attendere settimane prima di ricevere l’autorizzazione a entrare nel porto siriano per caricare il materiale destinato alla Russia.

Solo recentemente, le navi (come evidenziato dalla mappa realizzata da Itamilradar) hanno lasciato il Paese, dirigendosi verso ovest. Sebbene la destinazione finale resti incerta, alcune voci che suggeriscono una possibile sosta in Libia, soprattutto dopo che Mosca ha portato armi ed equipaggiamento militare nel Paese nordafricano «nelle basi di Fezzan nella Libia meridionale». Secondo quanto ha dichiarato il primo ministro del governo di unità nazionale libico (Gun) , Abdulhamid Dabaiba, all'emittente "Sky News Arabia", aggiungendo che le autorità di Tripoli «stanno seguendo la situazione con grande preoccupazione».

Flotta russa scorta navi civili nel Mediterraneo

L’aspetto più significativo di questa operazione è che tutte le imbarcazioni civili sono ora scortate dall'intero contingente navale russo precedentemente stazionato lungo le coste siriane. Un segnale che riflette la continua presenza strategica della Russia nella regione e la sua attenzione alle dinamiche di sicurezza marittima.

Lo scrittore e giornalista statunitense, specializzato in geopolitica e sicurezza, M.T. Anderson, ha segnalato sul suo profilo X che la Flotta del Mediterraneo è stata avvistata su Landsat 8-9 il 29 gennaio 2025, a circa 208 km a sud-est di Creta. «La maggior parte della flotta del Mediterraneo è visibile mentre scorta Sparta e Sparta II dopo aver lasciato la loro base a Tartus», ha scritto Anderson.

La nave di intelligence Kildin invece sembra essere assente (notizie di un incendio a bordo).

🇷🇺Med Sea Flotilla🇷🇺
Spotted on Landsat 8-9 on 29 January 2025, ~208 km SE 🇬🇷Crete

Majority of the Med Sea Flotilla can be seen escorting Sparta and Sparta II after vacating their base in Tartus

Intelligence ship Kildin seems to be absent (reports of a fire onboard) pic.twitter.com/TzdXrDsaUd

— MT Anderson (@MT_Anderson) January 30, 2025

Attualmente in mare si trovano le seguenti imbarcazioni:

Ammiraglio Grigorovich – fregata
Ammiraglio Golovko – fregata
Ivan Gren – nave da sbarco
Alexander Otrakovsky – nave da sbarco
Sparta – Trasporto merci RoRo
Sparta II – trasporto merci RoRo
Generale Skobelev – petroliera
Vyazma – petroliera

🚨🚨🚨📸EXCLUSIVE PICTURES, 🇷🇺General SKOBOLEV, 🇷🇺Alexandr OTRAKOVSKY, 🇷🇺Admiral GRIGOROVITCH, 🇷🇺IVAN GREN and 🇷🇺RO-RO SPARTA II set sail 🌊after weeks of uncertain, for unknown destination.
Is 🇷🇺RO-RO SPARTA still in Tartus?
Is she awaiting the arrival of 🇷🇺RO-RO SPARTA IV🤔? pic.twitter.com/mH9rbodYet

— Russian Forces Spotter (@TiaFarris10) January 30, 2025

Resta da vedere se la flottiglia russa abbandonerà definitivamente il Mediterraneo o se optando per un riposizionamento, i porti libici diventeranno la sua nuova base operativa. Tuttavia, ciò che emerge come dato significativo è che tutte le unità navali russe hanno ormai lasciato la Siria e le acque del Mediterraneo orientale, segnando un chiaro cambiamento nella proiezione di potenza di Mosca nella regione.

L'unica imbarcazione ancora presente in zona è la Kildin, che, stando alle ultime notizie, avrebbe subito un incendio e potrebbe trovarsi in difficoltà nel seguire il resto della flotta nelle sue future operazioni. Un dettaglio che potrebbe influire sulla capacità della Russia di mantenere una presenza militare continua nel Mediterraneo.

Ritiro russo da Tartus, Sparta e Sparta II lasciano il porto

Secondo le immagini satellitari diffuse dalla BBC, il materiale stoccato da settimane in container sulle banchine del porto militare di Tartus è scomparso proprio mentre le imbarcazioni russe Sparta e Sparta II lasciavano il porto. Dopo il cambiamento di potere a Damasco lo scorso 8 dicembre, una serie di video aveva documentato colonne di veicoli russi in movimento verso il porto di Tartus. Le immagini satellitari successive avevano confermato la presenza di veicoli e attrezzature militari stoccati nei container sulle banchine. Intanto, una delegazione russa si è recata martedì a Damasco per incontrare le nuove autorità siriane, pochi giorni dopo che era emersa la notizia dell’interruzione del contratto tra il governo siriano e la società russa Stroytransgaz per l’uso del porto di Tartus, un segnale che potrebbe riflettere un riorientamento nelle alleanze e nelle strategie economiche e militari nella regione.

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