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Chiamatela gufata. Medvedev è uno degli avversari più temibili di Jannik Sinner e qualche giorno fa, mentre si avvicinava la tanto attesa semfinale degli Indian Wells con Alcaraz, al russo è scappata una previsione che si è trasformata in realtà con la sconfitta del campione italiano.
Prima ha ricordato la sconfitta proprio contro l'altoatesino: "Ho impiegato una settimana a smaltire quella delusione, forse anche meno. Ho giocato un gran match, ho iniziato alla grande giocando bene tatticamente e non tremando sotto pressione. Lui in seguito è riuscito a sistemare un paio di cose ed ha iniziato a giocare meglio. È per questo che ha vinto, ed è per questo che quella finale è stata così speciale per lui: perché è riuscito a trovare un modo per vincerla".
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Poi l'affondo che ha il sapore appunto della gufata: "La striscia di imbattibilità di Sinner? Arriverà un momento in cui si interromperà. Novak detiene il record, ne ha vinte 46 o qualcosa di simile. Eppure qualcuno è riuscito a fermarlo, e non so più neanche chi fosse. Quando sei negli spogliatoi, affrontare Jannik per me come per qualsiasi altro collega non fa molta differenza: si scende in campo e si prova a vincere. La fiducia ora lo aiuta ma arriverà qualcuno che lo fermerà. Magari non qui, magari più in là. Se dovessi affrontarlo farò del mio meglio per provare a batterlo".