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Laudati non risponde ai magistrati: 'Mai costruito dossier per spiare politici'

11 mesi fa 14
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 Si è avvalso della facoltà di non rispondere il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati nell'interrogatorio in procura a Perugia nell'ambito dell'indagine sui presunti accessi abusivi alle banche dati del suo ufficio compiuti dal tenente della guardia di finanza Pasquale Striano. Fascicolo nel quale è indagato lo stesso Laudati. Il magistrato non si è presentato ai pm ma i suoi difensori hanno rappresentato la sua volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere
    Lo ha riferito il difensore del magistrato uscendo dal palazzo di giustizia. "Non ho mai effettuato accessi a sistemi informatici; non ho mai avuto alcun rapporto, neppure di conoscenza, con i giornalisti che risultano indagati; non ho mai costruito dossier per spiare o ricattare politici o personaggi famosi": a sottolinearlo è stato il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati in merito all'indagine di Perugia.Per Laudati "tutti gli accertamenti erano determinati da esigenze investigative, nell'esclusivo interesse dell'Ufficio".

"Non c'è mai stato nulla che ho fatto per ragioni personali.Sulla base di accertamenti pre-investigativi ho dato impulso ad attività che poi sono sfociate in procedimenti. E, soprattutto, tutto quello che è uscito dalla Direzione nazionale antimafia aveva la firma del procuratore nazionale". Con persone a lui vicine il sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia Antonio Laudati ha così rivendicato la correttezza del proprio operato, come riporta Repubblica. Il magistrato sarà ascoltato oggi dalla procura di Perugia , che lo ha indagato nell'inchiesta relativa ai presunti dossier e accessi abusivi alle banche dati, in concorso con il finanziere Pasquale Striano, per accesso abusivo ai sistemi informatici, falso e abuso d'ufficio. Al magistrato sarebbero in particolare contestate quattro informative, (una su un affare immobiliare a Santa Severa, la seconda sul presidente della Federcalcio Gravina, e due vicende legate al riciclaggio di denaro nelle squadre dilettantistiche e nel mondo dei procuratori sportivi) che non avrebbe dovuto inviare alle procure distrettuali, in quanto relative a questioni non legate alla criminalità organizzata
   

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