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«Non abbiate paura di chiamare i carabinieri: meglio un falso allarme che cadere in trappola», Lino Banfi, l’amatissimo attore e comico italiano, meglio conosciuto come il “nonno d’Italia”, descrive l’essenza della campagna che ha recentemente condotto insieme ai carabinieri per prevenire le truffe agli anziani.
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Banfi, come ha reagito il pubblico alla campagna che ha realizzato con i carabinieri contro le truffe agli anziani? Ha notato un cambiamento nelle persone?
«È stato un grande successo, soprattutto per l’Arma dei carabinieri. Sono stato contattato dal comandante generale, che mi ha chiesto di prestare la mia immagine per questo progetto. È stato un onore. Quando ho saputo che la campagna stava avendo effetti positivi e che molti anziani si stavano difendendo dalle truffe grazie ai miei consigli, mi sono sentito davvero felice. I carabinieri stessi, sia il generale uscente che quello attualmente in carica, mi hanno ringraziato».
Perché era importante usare un volto noto come il suo per sensibilizzare su questo tema? Cosa ha fatto la differenza?
«Ho cercato di parlare con semplicità, usando il mio linguaggio diretto, quasi familiare, per far arrivare un messaggio chiaro: non vergognatevi di chiamare le forze dell’ordine. Anche se fosse un falso allarme, loro non si arrabbieranno. Meglio prevenire che essere truffati. Questo concetto l’ho ripetuto più volte, perché so che molti anziani si sentono in imbarazzo o temono di disturbare. E invece no, bisogna sempre segnalare».
Ha ricevuto dei riscontri diretti da persone che hanno visto il video e si sono difese dalle truffe?
«Personalmente, no. Ma so dai carabinieri che ci sono stati tanti casi di persone che, dopo aver visto la campagna, sono riuscite a sventare delle truffe. Questo per me vale più di mille commenti diretti. Se anche solo una persona ha evitato di cadere in una trappola grazie ai miei consigli, allora ne è valsa la pena».
Quali segnali dovrebbe riconoscere un anziano per capire che si sta verificando una truffa?
«Il mio consiglio è semplice: partite sempre dal presupposto che si tratti di una truffa. Questo vi aiuterà a restare lucidi. Chi vi chiama cercherà di mettervi in agitazione, magari inventando storie drammatiche su un figlio o un nipote in pericolo. In questi casi, è importante fare “l’attore”: fate finta di crederci, mantenete la calma e prendete tempo. Dite: “Va bene, mi dia qualche minuto”. E in quei minuti, chiamate subito i carabinieri. Non abbiate paura. È fondamentale agire con sangue freddo e non lasciarsi sopraffare dalle emozioni».
Oltre alle campagne come questa, cosa potrebbe fare la società per proteggere meglio i nostri anziani?
«Prevenire, sempre. La prevenzione è l’arma più efficace. È un po’ come quando si parla di violenza sulle donne: bisogna intervenire subito, ai primi segnali, senza aspettare che la situazione degeneri. Lo stesso vale per le truffe».
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