All’indomani della rinuncia di Domenico Lacerenza, è una domenica convulsa per il centrosinistra alla ricerca di un candidato alla presidenza della Basilicata. I termini per presentare le liste scadono tra pochi giorni e l’unico elemento di chiarezza arriva da Italia viva: sosterrà il candidato di centrodestra Vito Bardi. Per il resto, tutte le possibilità sembrano aperte, dal ritorno in campo di Angelo Chiorazzo a un nuovo nome, Piero Marrese, che sembra uscito da una riunione di emergenza tra Pd, Cinque stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Ma nessuno si sente di escludere a priori nemmeno un’esplosione della coalizione, ognun per sé e non se ne parli più.
Entro ventiquattr’ore garantiscono dal Pd che la soluzione dal cilindro spunterà: nel frattempo lo stallo vede Carlo Calenda furioso perché da due giorni non riesce a parlare con Elly Schlein, i Cinque Stelle furiosi per la decisione dei dem in Piemonte di incoronare una propria candidata, il Pd che come il fratello maggiore deve cercare di risolvere la situazione e predica calma e sangue freddo.
Nel gioco dei veti incrociati tra Calenda e Conte, i dem al momento trattano col leader Cinque stelle e non rispondono al telefono a Calenda, lui giura che non vorrebbe rivolgersi a destra, ma che deve fare, se nessuno gli risponde; i dem ricordano le interviste pepate del leader di Azione dei giorni scorsi e danno l’impressione di essere ancora offesi. La partita a Potenza il centrosinistra se la potrebbe anche giocare, se solo trovasse una squadra da mettere in campo.