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L'AQUILA. La notte scorsa, in prossimità della vetta del Corno Grande, la più alta del massiccio del Gran Sasso, la temperatura è scesa fino a -16 gradi. Ed è questo il timore più grande per la sorte dei due escursionisti romagnoli dispersi in montagna dal pomeriggio di domenica.
Il maltempo ha bloccato nell'ostello di Campo Imperatore anche una dozzina di uomini del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza,i impossibilitati a muoversi a causa delle condizioni meteo proibitive: accumuli di neve superiori al metro di altezza e fortissime raffiche di vento.
Anche la filovia che da Campo Imperatore, a 2.100 metri di quota, dovrebbe riportare tutti a valle, compresi gli 8 dipendenti dell'impianto, è bloccata.
Escursionisti bloccati sul Gran Sasso: sospese le ricerche per neve e vento forte
Una lotta contro il tempo, nella speranza che le condizioni meteo proibitive diano una tregua e la dozzina di uomini bloccati nell'Ostello possano riprendere la marcia verso la Valle della morte, il nome sinistro del luogo dove i due escursionisti sarebbero scivolati durante la discesa dal Corno Grande.
Di Luca Perazzini, 42 anni, e dell'amico Cristian Gualdi, 48, entrambi di Sant'Arcangelo di Romagna, nel riminese, si sono perse le tracce dalle 19 di domenica, dopo l'ultima richiesta di soccorso di uno dei due escursionisti.
Con voce balbettante, probabilmente già per effetto di un principio di ipotermia, l'uomo ha raccontato di essere scivolato in un vallone assieme all'altro compagno mentre, a quota 2.700 metri, avevano appena iniziato la discesa verso il rifugio Duca D'Aosta , dal quale erano partiti domenica mattina per raggiungere la vetta più alta del Gran Sasso, a oltre 2.900 metri di quota.
In Abruzzo sono intanto giunti anche i familiari dei due dispersi, uno dei quali sarebbe anche ferito secondo quanto riferito dal compagno nell'ultimo contatto di domenica sera.
Poi solo silenzio, mentre il forte vento di Bora e la visibilità ridotta a zero, a causa del nevischio e della nebbia, impediscono anche ai mezzi aerei dei vigili del fuoco e del 118 di alzarsi per raggiungere i due dispersi.
Luca Perazzino e Cristian Gualdi, amici inseparabili e appassionati di montagna, erano partiti domenica mattina dalla località romagnola per raggiungere il Gran Sasso, in una bella mattina di sole.
Prima che sulle località che si affacciano sulle coste adriatiche, come Marche e Abruzzo, le condizioni meteo cambiassero improvvisamente, trasformando l'anti vigilia di Natale in un inferno.
Nel Teramano, un back out elettrico dovuto al maltempo, ha causato persino il blocco ferroviario della linea adriatica.
Sull'autostrada A14 è stato vietato l'accesso di furgoni e mezzi telonati, mentre il Libeccio lasciava spazio a raffiche di Bora di intensità superiore a 100 km orari.
Condizioni meteo che sulle cime del Gran Sasso hanno trasformato l'avventura dei due amici romagnoli in una trappola. Ora si spera solo nel miracolo di Natale.