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Male le vendite dei nuovi iPhone Pro, ecco perché il nuovo smartphone non piace

4 ore fa 1
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Apple chiude un trimestre da record, ma l’iPhone non brilla nei conti. Come ormai da tradizione annuale, la società di Cupertino ha annunciato risultati finanziari straordinari per gli ultimi tre mesi dell’anno, il più cruciale per l’azienda date le festività. L’amministratore delegato Tim Cook non ha usato giri di parole: «Apple ha riportato il miglior trimestre di sempre, con un fatturato di 124,3 miliardi di dollari, in crescita del 4% rispetto all’anno scorso». I ricavi sono aumentati in quasi tutti i settori, in particolare nelle divisioni Mac, iPad e servizi. Tuttavia, i numeri mostrano un lieve calo nei ricavi derivanti dall’iPhone rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segno che le nuove funzionalità basate su Apple Intelligence non stanno ancora spingendo in modo significativo le vendite.

Nonostante Apple abbia cercato di promuovere l’AI come una delle innovazioni chiave, l’impatto sulle vendite degli iPhone sembra limitato. Tim Cook, in un’intervista con CNBC, ha cercato di ridimensionare questa percezione: «Durante il trimestre di dicembre, abbiamo osservato che nei mercati dove Apple Intelligence era stata lanciata, la performance anno su anno della famiglia iPhone 16 era migliore rispetto a quelli in cui non era ancora disponibile». Le vendite non hanno però supportato questa tesi.

Un altro possibile fattore che incide sui conti è la maggiore convenienza dei modelli standard di iPhone 16 rispetto al passato. Se più utenti stanno scegliendo queste versioni anziché le più costose varianti Pro, il valore medio delle vendite potrebbe esserne influenzato. Non è una novità, dal momento che non tutti i prodotti hanno registrato risultati positivi: il business dei dispositivi indossabili, che include Apple Watch e AirPods, ha mostrato un leggero calo rispetto all’anno precedente. Questo potrebbe indicare una saturazione del mercato o una minore propensione all’acquisto per questi accessori nel breve termine, secondo gli analisti di Wells Fargo.

Sul fronte futuro, Apple sta adottando un approccio cauto nel rilascio delle sue funzionalità basate sull’AI. Solo con l’aggiornamento a iOS 18.3, Apple Intelligence è stata attivata di default per gli utenti, e Cook ha confermato che il supporto per più lingue arriverà ad aprile. Al momento, le nuove funzionalità si dimostrano utili e pratiche, ma non rivoluzionarie, e gli utenti attendono ancora miglioramenti significativi a Siri. Gli analisti si attendono di più.

In un contesto di continua evoluzione del mercato tecnologico e con una crescente competizione nel settore dell’intelligenza artificiale, secondo TD Bank «Apple dovrà dimostrare nei prossimi trimestri se la sua strategia sarà sufficiente per mantenere la crescita dei ricavi e consolidare il successo dei suoi prodotti di punta». Una sfida non semplice, data la forza dei concorrenti sull’AI.

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