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Alta la tensione nel mar Baltico. la Germania ha inviato tre imbarcazioni di assistenza, tra cui il rimorchiatore d'emergenza "Bremen Fighter" e la nave multiuso "Arkona", per stabilire un collegamento con la Eventin, la petroliera russa che da giorni è alla deriva. L'operazione di rimorchio è resa complessa da condizioni meteorologiche avverse, con venti forti e onde alte fino a 2,5 metri. Al momento, le operazioni sono in corso con il convoglio che si sta muovendo lentamente verso est, a una velocità di circa 1-2 nodi, in un'area con condizioni meteorologiche difficili. L'obiettivo è raggiungere una nuova posizione a nord-est di Capo Arkona, sull'isola di Rügen, per mettere in sicurezza la nave e prevenire potenziali disastri ambientali.
Secondo quanto riportato dall'equipaggio, la nave ha subito un guasto ai motori. Al momento, non sono state rilevate perdite di petrolio, e l'equipaggio di 24 membri rimane a bordo senza necessità di evacuazione.
Tuttavia, le autorità continuano a monitorare la situazione da vicino per prevenire potenziali rischi ambientali.
Duro l'attacco del ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock: «La Russia sta mettendo a repentaglio la nostra sicurezza europea non solo con la sua guerra illegale di aggressione contro l'Ucraina, ma anche attraverso cavi tagliati, boe di confine spostate, campagne di disinformazione, jammer Gps (dispositivi che disturbano il segnale di localizzazione, ndr) e, infine, con petroliere decrepite». Ha affermato che lei e i suoi colleghi della regione del Mar Baltico avevano ripetutamente messo in guardia proprio contro questo scenario.
COS'È LA EVENTIN
La Eventin è una petroliera lunga 274 metri e larga 48, battente bandiera panamense, che trasporta circa 99.000 tonnellate di petrolio. Secondo Greenpeace, l'Eventin fa parte della cosiddetta "flotta ombra" russa, utilizzata per esportare petrolio aggirando le sanzioni internazionali. Queste navi sono spesso obsolete e presentano difetti tecnici, aumentando il rischio di incidenti e disastri ambientali.
PERCHÈ CI SONO TENSIONI NEL MAR BALTICO
Le tensioni nel Mar Baltico riflettono il confronto più ampio tra Russia e Occidente. La regione è cruciale per il controllo strategico e la sicurezza energetica, rendendo il Baltico un punto nevralgico nella geopolitica europea. Gli attriti tra l'Europa e la Russia sul Mar Baltico sono determinati da diversi fattori strategici, economici e militari. Una delle ragioni consta nell'espansione della Nato. Recentemente hanno aderito al Estonia, Lettonia e Lituania. Questo ha portato a un aumento della presenza militare occidentale vicino ai confini della Russia.
La Finlandia è diventata membro della Nato nel 2023 e la Svezia è in procinto di aderire, rafforzando il fronte baltico dell'alleanza. Mosca percepisce questa espansione come una minaccia alla sua sicurezza nazionale, rispondendo con l'aumento della propria presenza militare nella regione.
Proprio per questo Mosca ha ampliato la sua base navale a Kaliningrad, un'enclave strategica tra Polonia e Lituania, e ha posizionato sistemi missilistici avanzati come l'Iskander-M.
Ma il Baltico è anche il crocevia dell'energia. I gasdotti Nord Stream 1 e 2, che trasportano gas dalla Russia alla Germania, sono stati recentemente al centro di controversie. L'Europa sta cercando di ridurre la dipendenza dal gas russo, specialmente dopo la guerra in Ucraina. Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel 2022 ha aumentato le tensioni, con reciproche accuse tra Russia e Occidente. Il Baltico costituisce dunque una via alternativa per il gas che non passi attraverso Kiev.
L'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 ha portato infatti l'Europa a intensificare il supporto militare e politico ai Paesi baltici, che temono di essere i prossimi obiettivi di Mosca.
Negli ultimi tre anni i Paesi baltici hanno denunciato un aumento di cyber-attacchi da parte di gruppi russi, spesso sostenuti dal governo di Mosca. La disinformazione è utilizzata dal Cremlino per destabilizzare la regione e creare divisioni all'interno dell'Ue e della Nato.
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Infine il Baltico è cruciale per il commercio russo e per l'accesso navale. Il controllo di rotte marittime e infrastrutture è un punto di scontro tra Russia e Occidente. L'Unione Europea ha rafforzato la sorveglianza delle rotte commerciali e l'embargo sulle navi russe.