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Marcia indietro sulla Corte dei Conti: la sede di piazza Castello non verrà spostata a Milano

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La sede torinese della Corte dei Conti non verrà spostata a Milano. A dirlo è stato Alberto Cirio, il presidente della Regione Piemonte, al termine di un evento pubblico: “Sono in corso delle interlocuzioni sia come conferenza della Regioni, sia a livello personale con i parlamentari piemontesi. Mi pare che questa ipotesi sia in corso di superamento quindi non dovrebbero esserci problemi. Noi stiamo monitorando ora per ora perché la Corte dei Conti è nata a Torino e quindi rimane a Torino”.

La questione

Il pericolo era sorto da un emendamento presentato da Fratelli d’Italia a una proposta di legge volta a riformare la Corte dei Conti. Questo emendamento prevedeva la chiusura delle ventuno sedi regionali a favore di sei più grandi che sarebbero state aperte a Milano, Roma, Venezia, Napoli, Palermo e Cagliari.

Se fosse andato in porto questo progetto la sede torinese avrebbe dunque dovuto traslocare a Milano. Uno smacco per due motivi: il primo è che la Corte dei Conti è nata a Torino; il secondo è che l’ente ha traslocato in piazza Castello da meno di un anno occupando gli uffici che furono della Regione Piemonte.

Sul tema è intervenuto anche il sindaco Stefano Lo Russo che ha detto: “La decisione di accorpare la Corte dei Conti del Piemonte a quelle di altre Regioni del nord, spostandone la sede a Milano, è profondamente sbagliata e lesiva della storia della nostra città che alla Corte dei Conti ha dato i natali. Si tratta di una norma completamente inadeguata, che non tiene conto della complessità del territorio e, soprattutto, della necessità di garantire l'efficacia e l'efficienza di un organo così importante per la tutela della legalità e la gestione dei conti pubblici. Siamo fermamente determinati a richiedere il ritiro di questo emendamento e a opporci alla decisione di accorpamento attualmente prevista in Parlamento”.

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