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“Mare fuori”, i quattro addii che hanno fatto più discutere

6 mesi fa 8
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«Sembra Game of thrones». Ogni volta che esce una nuova stagione di «Mare fuori», c’è qualcuno sui social che paragona la celebre serie italiana, di cui è in onda la quarta stagione ogni mercoledì sera su Rai Due, con il cult fantasy americano, ispirato ai libri di George R. R. Martin. E il bello è che, in questo singolare testa a testa, viene quasi sempre fuori che i più spietati sono gli autori italiani.

Quel che è certo è che in «Mare fuori» i colpi di scena fanno sempre più spesso rima con «morto ammazzato», tanto che ormai i fan non si chiedono più «Cosa succederà?» ma «Chi se ne andrà?». L’elenco dei «dipartiti» è lungo, ma ci sono alcuni addii che sono pesati ben più di altri. Ecco quali.

Giacomo Giorgio, il non-morto Ciro
Della scomparsa di Ciro (Giacomo Giorgio) nessuno si è ancora fatto una ragione. Non ci sono riusciti gli autori, che continuano a prevedere la presenza del secondogenito di Don Salvatore (Raiz) in ogni flashback possibile e immaginabile, figuriamoci gli spettatori. I fan prima hanno lanciato una petizione su change.org, al grido di «fatelo tornare», poi si sono accapigliati su una serie di teorie complottiste, riassumibili in: «Nessuno ci dice la verità, ma Ciro è vivo». Per placare gli animi è dovuto intervenire lo stesso Giacomo Giorgio, confermando il passaggio a miglior vita del suo personaggio. Morale: Ciro è diventato il non-morto più famoso delle serie tv. Pur essendo deceduto, la sua presenza ispira ancora tutti i personaggi, a cominciare dalla sorellina Rosa Ricci.

Matteo Paolillo, l’incognita Edoardo
Se quella di Ciro è la morte più inaccettata, l’uscita di scena di Edoardo (Matteo Paolillo) promette di diventare la più dibattuta. Nel finale della quarta stagione (il box set è disponibile su RaiPlay), vediamo Edoardo tramortito in testa da qualcuno e poi sepolto vivo. A occhio si direbbe che è morto ma, appunto, non ci sono certezze. Nè si capisce chi lo abbia colpito. Ergo, i social si sono già divisi tra fan in lutto stretto, che non si capacitano dell’uscita di scena di un personaggio così riuscito, e complottisti di ritorno, che ribadiscono: “Nessuno ci dice la verità, Edo è vivo”. La risposta sarà nella quinta stagione, che la casa di produzione Picomedia sta attualmente scrivendo.

Nicolò Galasso, il martire Gaetano
Alzi la mano chi non si è commosso alla morte di Gaetano. La sua è stata in assoluto la morte più ingiusta e straziante. Perché Gaetano ce l’aveva fatta. Per davvero. Era cambiato, aveva messo la testa a posto, incominciando persino a lavorare: faceva la pizza, e tutti ripetevano che era ottima. Ci credevi che potesse avere un futuro. Invece le faide tra Ricci e Di Salvo lo mettono alle strette: se non uccide Mimmo - gli dicono - i Ricci fanno fuori i suoi genitori. E lui che fa? Tira un agguato a Mimmo, gli punta addosso una pistola scarica e lascia che sia lui a ucciderlo. Una morte struggente, che grida vendetta…

Greta Esposito, la shakespeariana Nina
Che il matrimonio tra Carmine (Massimiliano Caiazzo) e la sua amata Nina (Greta Esposito) non potesse filare via liscio, era ovvio. Ma qui viene stroncato direttamente all'altare. La promessa sposa Nina finisce per prendersi una pallottola, facendo da scudo umano a Carmine. E muore. I fan restano sconvolti e pure Carmine che, per tutta la seconda stagione, sarà tentato dalla sete di vendetta. A rendere la tragedia ancora più respingente è il nome del colpevole: a sparare, per vendicare la morte di Ciro, è il detenuto che quasi ti faceva simpatia. Quello che a occhio sembrava più innocuo. Totò (Antonio Orefice). Un doppio colpo di scena.

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