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Maria Campai, chi è il presunto killer: i post a favore di Turetta, i lavori precari, l'ossessione per la palestra e il canale Youtube

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Prima la conoscenza su un sito di incontri e le conversazioni, poi, venerdì 19 settembre, l'appuntamento. Di Maria Campai si erano perse le tracce quella sera. Il suo corpo è stato trovato giovedì mattina in un giardino a Viadana, in provincia di Mantova. Poche ore dopo i carabinieri hanno fermato un diciassettenne dopo un lunghissimo interrogatorio in caserma: deve rispondere di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. Le indagini sono partite dopo la denuncia della sorella della quarantaduenne, che aveva tappezzato il paese con la sua foto e l’appello: «È scomparsa, se la vedete contattare in numero di cellulare...». È stata proprio Roxana a riconoscere il ragazzo, ma agli atti dell’inchiesta ci sarebbero anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza e alcune testimonianze. Secondo l’accusa, la sera del 19 settembre, il diciassettenne si sarebbe incontrato con la donna all’interno di un garage condominiale del palazzo nel quale vive. Proprio nel garage, secondo le verifiche dei militari, si sarebbe consumato il delitto. «Poi il ragazzo avrebbe trasportato il corpo della donna, nel giardino di una vicina villetta disabitata, occultandolo con uno strato di foglie». Sono ancora in corso verifiche per accertare il movente. Sarà l’autopsia a stabilire come sia stata uccisa la donna, ma secondo un primo esame, il delitto sarebbe avvenuto per soffocamento dopo un colpo sferrato alla testa della vittima con un oggetto contundente. L’omicidio sarebbe avvenuto la sera del 19 settembre o forse con un pugno. Lui sui social postava lo screenshot di un giocatore che a Fortnight aveva scelto come nick name “Filippo Turetta” e uccideva Giulia Cecchetin.

Maria Campai uccisa dopo l'appuntamento preso sul sito di incontri, fermato 17enne. I carabinieri: «Sta collaborando»

La vittima

Maria Campai, romena, era arrivata a Viadana da Parma, dove viveva con la sorella. La sera del 19 settembre, Roxana si era offerta di accompagnarla a un appuntamento. Lei alla sorella aveva raccontato di avere conosciuto online una persona per un lavoro.

Da quel momento della 42enne non si erano avute più notizie nonostante gli appelli e le ricerche. Le indagini, coordinate dalla procura dei Minori di Brescia, sono ancora in corso alla ricerca, in particolare, del movente. E il ragazzo avrebbe iniziato a collaborare. Roxana Campai aveva ricostruito quello che era accaduto la sera della scomparsa della sorella: insieme a lei da Parma, dove abitavano, aveva raggiunto Viadana: «Maria era a casa nostra da qualche giorno. Andava e veniva spesso dalla Toscana, dove vivono l'ex marito e i due figli. Mi aveva detto di aver conosciuto un ragazzo su internet e che si erano dati appuntamento a Viadana perché lui abitava lì. Ci ha mandato la posizione sul cellulare e siamo partiti. Quando siamo arrivate c'era un ragazzo ad aspettarci, sui 28-30 anni con gli occhiali. Maria si è allontanata con lui e mi ha detto che mi avrebbe richiamato». Da quel momento più nulla. Il giorno dopo Roxana si presenta dai carabinieri di Viadana per denunciare la scomparsa della sorella. Ieri, tornata in paese, ha incrociato il ragazzo che, con un uomo, stava entrando in farmacia: «L'ho riconosciuto, era lui. Al buio mi sono confusa sull'età, ma era lui». Così è scattato il fermo.

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Il profilo

I genitori del ragazzo escludono che possa essere lui l’assassino: «Mio figlio va a scuola e basta», ha detto la mamma, mentre il padre ai microfoni del Tg1 cerca di difenderlo: «Quella sera eravamo a casa». Sulle mani e sulle braccia del diciassettenne, studente di un istituto tecnico, sono state rilevate dai carabinieri alcune escoriazioni. Lui, qualche lavoretto precario, ossessionato dal fisico, aveva un canale Youtube dove condivideva i video degli allenamenti.

Poco meno di un anno fa su Tiktok scriveva: «Essere magro per tutta la vita mi ha fatto pensare di farla finita, non sono riuscito a trovare una ragazza (e non ci riesco ancora e ho perso fiducia in me stesso). Ma il giorno in cui ho scoperto la palestra e ho iniziato ad allenarmi e a mettere su massa muscolare ho continuato ad andare avanti e ora sono andato in palestra per un anno. Mi pento di molte cose che ho fatto, ma andare in palestra non è una di queste».

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