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ROVIGO - Una manager che vince sempre. Il riferimento è tutto per Marta Donà, la donna che ha letteralmente dominato le ultime edizioni del Festival: è la manager del vincitore Olly, ma anche di Mengoni, Maneskin, Michielin e Angelina Mango, tutti cantanti che si sono imposti sul palco di Sanremo e all’Eurovision.
Marta Donà, chi è
41 anni, originaria di Mira, cresciuta nella Riviera del Brenta, dove ha frequentato il Liceo, nel suo sangue scorre anche il Delta del Po. Se della mamma si sa che è Anna Mori, sorella della più nota Claudia moglie di Adriano Celentano, pochi forse sanno che Marta Donà è nata dal primo matrimonio di questa con Piergiorgio a sua volta discendente del grande Gianpiero Donà. L'imprenditore scomparso nel 2020 era pure il fratello di Lella, trasferitasi in Brianza dopo aver sposato Arialdo Spreafico, genitori della Greta la 53enne originaria di Erba (Como) sparita dal 4 giugno 2022 proprio a Porto Tolle, dove era venuta a vendere la casa dei nonni.
Buon sangue non mente
Visto il sangue imprenditoriale che le scorre nelle vene, Marta Donà non poteva che diventare un’imprenditrice. Il nonno era, infatti, nato a Porto Tolle dall’unione tra Fanny e Guido, titolare di una delle cinque piccole aziende che costruiscono e vendono mobili per la casa. Gianpiero fin da subito ha avuto la passione per l’arredamento tanto da progettare ed arredare le prime camerette per bambini e le case dell’Ente Delta Padano sparse a Porto Tolle. Una volta sposata Marialuisa Orcini dopo l’alluvione del 1966 si è trasferito in quella che al tempo era Contarina (attuale Porto Viro) dove ha aperto un moderno mobilificio. Dall'unione sono nati i figli i gemelli Piergiorgio (il papà di Marta Donà) e Gianfranco, poi Guido e Mariangela. Alla fine degli anni ’60 Gianpiero ha colto al volo l’occasione diventando socio della costruzione di quella che sarebbe diventata l’Isola di Albarella, occupandosi altresì di arredare le abitazioni. Un’azienda quella del capostipite che è cresciuta fino all’incontro con un industriale di Modena che lo ha invitato a costruire un mobilificio nello stato africano del Gabon per poi spostarsi pure in Benin dopo l’incontro con il cardinale Bernardin Gantin. L’azienda Donà ha arredato di tutto: scuole, chiese e grandi alberghi, vantando pure l’allestimento della suite imperiale allo Sheraton per il presidente francese Chirac. Dopo quarant’anni il nonno è tornato dall’Africa, stanco ma felice, mentre il figlio Guido che era partito con lui è diventato console del Benin, Mariangela si è ritirata dopo aver lavorato per anni nel campo dell’arredamento per interni, Gianfranco lavora nella zona del basso Polesine mentre Piergiorgio, papà di Marta, vive a Mestre e gestisce numerosi negozi in tutti il Triveneto. «Noi come polesani - commenta la consigliere regionbake Laura Cestari - non possiamo che essere orgogliosi di una nostra conterranea»