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Negli ospedali inglesi, a partire da quelli di Londra, la "regola di Martha" potrebbe garantire cure salvavita a centinaia di pazienti. Si tratta di una nuova procedura introdotta dopo la morte, avvenuta nel 2021, di Martha Mills, 13 anni: consente ai malati e ai loro familiari di accedere a una linea telefonica dedicata tramite la quale chiedere una revisione urgente del percorso ospedaliero. In questo modo si ottiene un secondo parere e un riesame urgente della posizione da parte di un team di specialisti. Come ha dichiarato Stephen Powis, direttore del Nhs England, il servizio sanitario britannico, si tratta di «uno dei cambiamenti più importanti nell'assistenza ai pazienti negli ultimi anni».
La storia
La madre di Martha, Merope, redattrice del Guardian, ha sottolineato - dati alla mano - i miglioramenti nell'assistenza sanitaria da quando è stata introdotta la nuova regola, nell'aprile 2024. I numeri sono rilevanti: in 8 mesi ci sono state 573 richieste, nei 143 ospedali che applicano la norma. In 286 casi è stata chiesta una revisione urgente delle terapie: in 57 casi - circa una revisione su 5 - sono state disposte cure differenti, anche con la somministrazione di farmaci potenzialmente salvavita.
Tra settembre e ottobre, inoltre, 14 pazienti sono stati trasferiti in terapia intensiva. A Martha non era successo: era morta dopo che i medici del King's College Hospital di Londra, sottovalutando la sua condizione, non la avevano trasferita nel reparto. La ragazzina, che aveva il pancreas lesionato dopo una caduta dalla bicicletta, si sarebbe potuta riprendere, ma era stata stroncata da un’infezione.
Intervistata da BBC Radio 4, la madre di Martha ha dichiarato: «Se implementassimo la regola di Martha a livello nazionale, potremmo tranquillamente dire che migliorerebbe notevolmente l'assistenza, cambierebbe la cultura e salverebbe vite umane». Powis ha aggiunto: «L'iniziativa sta iniziando a migliorare ulteriormente la sicurezza dei pazienti. Siamo così grati ai genitori di Martha, Merope e Paul per la loro campagna e la continua collaborazione per aiutare il Nhs a salvare più vite umane».