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Trenta stazioni in totale su poco più di 30 chilometri di linea, due depositi, un parcheggio di scambio, quattro fermate con scambi di linea sulle altre metro e tre con scambi con le ferrovie: questa, in sintesi, la nuova metropolitana linea D che il Campidoglio ha ripescato dai cassetti, aggiornandola, dopo anni di attesa e decine di annunci fatti nell’ultimo ventennio e rimasti sempre senza esito.
La riunione
È venerdì pomeriggio. A Palazzo Senatorio salgono gli assessori alla Mobilità, Eugenio Patanè, e all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, insieme ai direttori di Dipartimento e ad Andrea Sciotti, di Roma Metropolitane, che segue tutti i grandi cantieri in corso e in programma per le sotterranee romane. Tutti dal sindaco, Roberto Gualtieri, e dal direttore generale del Campidoglio, Paolo Aielli. C’è da decidere cosa fare della linea D. Ci sono decisioni da prendere. La riunione era già stata calendarizzata lo scorso 8 gennaio ma il rientro in Italia di Cecilia Sala aveva stravolto le agende e la seduta era stata rinviata. A venerdì, appunto.
Raccordo
Vaglia. Fermata successiva: Val d’Ala dove la D scambierà con le linee ferroviarie per la prima volta e, a fine linea, in totale saranno 3 le stazioni di scambio con Fs. Si prosegue, poi, saltando l’Aniene e la Tangenziale est con la fermata Villa Chigi, poi quella su via Nemorense. Che è anche la fine della prima tratta funzionale: solo qui, sotto via Nemorense, infatti, c’è lo spazio sufficiente per creare il binario di inversione che consenta ai treni di poter fare agevolmente dietrofront.
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Il centro
Dopo via Nemorense, la linea proseguirà con la fermata di piazza Buenos Aires, intercettando, così, tutto il Salario. Poi, quella a Galleria Borghese, utile anche in funzione turistica. Poi, la grande novità: rispetto alla prima impostazione che vedeva in Spagna la stazione di scambio con la linea A, il Comune ha deciso di virare su Barberini. Alla base, c’è il fatto che sotto Spagna non è possibile realizzare una nuova stazione e sarebbe necessario un intervento di sbancamento gigantesco della collina di Villa Borghese. Quindi, si va su Barberini. E si cancella - seconda novità - la fermata San Silvestro: troppo impattante dal punto di vista archeologico per la presenza del tempio del Sol Invictus, avrebbe dei costi enormi e lunghissimi tempi di realizzazione. Per cui, da Barberini la linea va dritta sotto piazza Venezia dove scambierà con la C. Anche qui, la stazione è già predisposta per le due linee e quella della D sarà affiancata a quella della C ma sotto piazza San Marco.
Dopo piazza Venezia, si va a Trastevere: in sequenza con le fermate di piazza Mastai, piazza Ippolito Nievo e stazione Trastevere, secondo nodo di scambio con le linee ferroviarie, si va a servire tutto il lato al di là del Tevere di grande peso turistico. E da Trastevere si va verso il Portuense con l’ultima fermata della tratta in via Enrico Fermi.
Tratte in studio
Da Fermi in poi le tratte che il Campidoglio sta studiando sono chiare ma sono anche da approfondire. L’idea è andare a coprire Monteverde, i Colli Portunensi e il San Camillo Forlanini, poi Magliana, Eur, Tintoretto e Vigna Murata. Le tratte sarebbero due: da Fermi a piazzale dell’Agricoltura la prima e, la seconda, da piazzale dell’Agricoltura a Vigna Murata. Per la prima, le fermate previste ad oggi sono via di Vigna Ppia, il Forlanini, piazzale Eugenio Morelli/Colli Portuensi; largo La Loggia, via Montalcini/Villa Bonelli con il terzo e ultimo scambio con le ferrovie; Magliana Nuova. Poi, superato il Tevere, Eur Magliana dove ci sarebbe lo scambio sia con la linea B che con la Roma-Lido di Ostia e, infine, piazzale dell’Agricoltura.
Nella versione veltroniana, la D finiva lì. Ma c’è il problema del secondo deposito dei treni da realizzare. Da qui, discende la necessità di proseguire: da piazzale dell’Agricoltura a via del Tintoretto, poi via di Grotta Perfetta, via Calderon de la Barca dove c’è anche la sede centrale di Ama; via della Fotografia e, infine, via di Vigna Murata dove insieme al deposito verrebbe realizzato anche il secondo parcheggio di scambio della linea.
Costi e tempi
In totale, la stima è che il costo della linea, treni compresi, sia di 9 miliardi di euro. I treni sarebbero tutti a guida automatica ma più corti di quelli della C: 70 metri invece di 110. Se fino a via Nemorense le decisioni sembrano ormai definitive e quasi definitive fino a Fermi, le riflessioni sulle ultime due parti sono ancora in corso. Come lo sono gli studi sulle alternative progettuali. Tempo stimato per vedere il primo treno girare: 10 anni.