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Mike Bongiorno, una vita straordinaria sotto la Mole: a Torino si gira la fiction sul re dei quiz

5 mesi fa 13
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Il suo volto è stato per decenni famigliare per il grande pubblico, merito di un successo ottenuto grazie ai quiz televisivi come "Lascia o raddoppia?" e "Rischiatutto" e alle sue tantissime presenze sullo schermo come quella conquistata a Sanremo, di cui condusse ben 11 edizioni del Festival, 5 delle quali consecutive, dietro soltanto a Pippo Baudo.

Mike Bongiorno, però, non ha avuto soltanto una straordinaria carriera televisiva, ma tutta la sua vita è stata decisamente eccezionale, degna di essere raccontata in una serie tv.

Il primo a parlare di una fiction dedicata a suo padre, scomparso nel 2009, era stato il figlio Nicolò Bongiorno, che ne aveva parlato a maggio del 2023 a Uno Mattina. Le riprese di "Mike", la miniserie Rai in 4 puntate, di cui sono attualmente aperti i casting per i ruoli secondari, inizieranno a Torino, giovedì 18 aprile.

Mike Bongiorno, dove visse a Torino e dove sarà girata la fiction Rai

La straordinaria vita di Michael Mike Bongiorno, infatti, iniziò a New York, la città dove è nato il 26 maggio del 1924. Il padre, italo-americano, Philip Bongiorno era un noto avvocato che intraprese la carriera politica e si candidò a sindaco di New York, mentre la madre  Enrica Carello, faceva parte di una famiglia della borghesia torinese e il nonno materno produceva fanali per auto. 

Mickey Bongiorno, questo il suo soprannome da bambino, dopo la separazione dei genitori, andò a vivere a Torino con la madre a casa degli zii  Giuseppina Carello, sorella della madre, e Nicolò Oneto di San Lorenzo, generale di nobili origini.

Torino ebbe un ruolo importantissimo nella sua vita visto che frequentò in città  le scuole elementari, il ginnasio e i licei classici Alfieri, che all'epoca faceva parte del D'Azeglio e Rosmini. Sviluppò una personalità estroversa e divenne un grande appassionato di sport, tifoso bianconero e giornalista, iniziando a lavorare come "galoppino" per La Stampa. 

Durante la seconda guerra mondiale, però, dopo l'intervento delle truppe tedesche in appoggio a Benito Mussolini, fu costretto ad abbandonare gli studi per rifugiarsi sulle Alpi. Entrò così a far parte dei gruppi partigiani e, per la sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato in una pericolosa "staffetta" per conto della Resistenza fra i partigiani italiani e gli Alleati nel Paese elvetico.  Mike venne catturato in provincia di Novara dalla Gestapo nel 1944 e fu messo a muro con altri partigiani per essere fucilato, ma si salvò perché i tedeschi trovarono il suo passaporto statunitense che aveva buttato poco prima dentro un pacchetto. 

Fu portato come prigioniero a San Vittore per diventare una possibile pedina di scambio per liberare soldati tedeschi prigionieri degli alleati e fu rinchiuso per 7 mesi di cui 2 di isolamento.Mike venne poi trasferito nel Campo di transito di Bolzano dove fu torturato dal boia di Bolzano Michael Seifert e rimase poi in Germania in vari campi di detenzione fino al febbraio 1945, quando fu liberato grazie a uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania. 

Dopo aver ripreso la gavetta da giornalista in America, tornò in Italia nel 1952 e fu il primo nel nostro Paese a intervistare  il presidente degli Stati Uniti d'America Dwight D. Eisenhower, per poi diventare uno dei presentatori televisivi più popolari e amati.

Nell'annuncio di casting si cercano persone che parlino bene inglese, tedesco e orchestrali. Tra le location della fiction "Mike" vedremo l'Auditorium di Via Rossini, gli studi Rai di Via Verdi e Lumiq di corso Lombardia. Il protagonista sarà interpretato da giovane, da Elia Nuzzolo, giovane attore che presto sarà Max Pezzali nella serie sugli 883 e da adulto da Claudio Gioé, che ha vissuto un'altra stagione di successo con la terza serie di Makari.

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