Ha vinto il migliore e dunque giù il cappello davanti all'extraterrestre Marco Odermatt.
Rispettando tutte le previsioni e schiantando gli avversari con un vantaggio netto - ''è stata una gara davvero vicina alla perfezione. Arrivato al traguardo mi sono detto: meglio di così non si può fare'' - lo svizzero infatti ha vinto l'oro nel superG iridato di Saalbach con il tempo di 1.24.87 . Questo era il solo titolo che gli mancava nelle sue discipline dopo i due ori di Meribel in discesa e gigante e il titolo olimpico ancora in gigante a Pechino.
A 27 anni, una vera forza della natura unita ad un carattere mite e gentile che lo fanno rispettare ed amare da tutti, Marco è il vincitore delle tre ultime coppe del mondo ed il dominatore incontrastato anche di questa stagione con ben sette delle sue 44 vittorie in carriera.
In questo superG iridato ha lasciato ben distaccato - un secondo è una enormità in questa disciplina- l'austriaco Raphael Haaser che si prende l'argento in 1.27.57, anche come consolazione per la sorella Ricarda che nel superG donne si è rotta i legamenti del ginocchio destro. Bronzo al bravo norvegese Adrian Smiseth Sejersted in 1.27.52.
Qualche delusione ma anche qualche buona indicazione invece per l'Italia in una gara molto tecnica, veloce e difficile con forti pendenze, salti e dossi, ma con sole e fondo perfetto. Il migliore è stato Dominik Paris - che fu oro in superG nel 2019 ad Aare - settimo in 1.25.88. Domme si è lamentato di se stesso anche perché comunque è arrivato a soli 16 centesimi dal bronzo. E questo è un buon segnale in vista della discesa di domenica.
''Nella parte più tecnica e ripida iniziale dovevo osare di più anche se poi in basso sono andato bene'', ha spiegato l'altoatesino. Ed infatti è stato il migliore nel terzo intermedio ma poi sul finale, quando aveva ancora un margine di 10 centesimi per agguantare il podio, si è ritrovato troppo lento o, meglio, un po' fuori dalla linea ideale.
Più indietro ci sono Mattia Casse 23esimo in 1.27.39 - ''ma almeno ho visto che sono stato molto veloce in alcuni passaggi'' - e Christof Innerhofer, oro in superG a Garmisch nel 2011, 24esimo in 1.27.54 (''ho avuto problemi alla tibia, mi è mancata la spinta'').
Tutto questo mentre a buon ragione il più deluso è il giovane lombardo Giovanni Franzoni. Fino a metà gara ha fatto una prova perfetta ed era in piena corsa per una medaglia, con un margine di buoni 50 centesimi di ritardo da Odermatt. Ma invece è finito fuori per salto di porta dopo un dosso, in un passaggio che ha creato problemi a molti. ''Sono stato uno stupido. Avrei dovuto prendere più spazio prima di quel dosso'', ha ammesso. Ma la voglia di tirare dritto pensando così di essere più veloci spesso è traditrice, soprattutto in superG.
Ora per gli uomini tutta l'attenzione è concentrata sulla discesa di domenica. Con il solito Odermatt come uomo da battere.
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