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Morta a 13 anni in un incidente stradale, la mamma a processo per non averle imposto la cintura

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Andrà a processo Giada Gerundo, la madre di Gaia, tredicenne morta in un incidente stradale a Roma. La donna, trentaquattro anni, è accusata di non aver imposto alla figlia di allacciare la cintura di sicurezza. Secondo la procura, se l’adolescente l’avesse avuta non sarebbe stata catapultata fuori dall’auto.

La tragedia risale alla notte del 4 novembre 2023. Alla guida della macchina c’era Betty Sonsirie, che ha chiesto di patteggiare una pena a due anni e dieci mesi di reclusione per omicidio stradale. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Margherita Pinto, la donna guidava con un tasso alcolemico di 1,43, quasi tre volte oltre il limite consentito. E ancora. Viaggiava ai 90 all’ora in via Laurentina, all’altezza di via Giovanni Gutenberg, a Roma sud, poco fuori dal grande raccordo anulare, dove c’è il divieto di superare i 30. Anche Sonsirie, poi, è accusata di non aver fatto allacciare la cintura alla ragazza.

Il gruppo stava tornando a casa dopo una cena ad Anzio. Sul sedile passeggero era seduta Giada Gerundo, dietro la figlia. Giada e Gaia si addormentano. Betty Sonsirie perde il controllo della macchina, sbanda e si ribalta all’altezza di una rotatoria. La tredicenne viene sbalzata fuori dal veicolo. Morirà poco dopo per le lesioni riportate.

E l’avvocato difensore Gino Salvadori dichiara: «La signora Gerundo sta pagando al sua condanna ingiusta tutti i giorni della sua vita con la morte di sua figlia».

Via Laurentina è una strada poco illuminata. Due giorni prima della morte di Gaia, un trentaquattrenne, proprio lì, aveva perso la vita dopo essersi schiantato con una Range Rover appena acquistata. Secondo le indagini, però, l’incidente del 4 novembre è stato causato dalla forte velocità.

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