«Il rapporto con il paziente nei termini di una solidarizzazione tra essere umani». Era questo l’aspetto più bello della professione medica per Paolo Spada, chirurgo vascolare dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, morto nella notte tra venerdì e sabato a causa di un tumore. Era diventato popolare per le sue «Pillole di ottimismo», un format di video in cui negli anni più duri del Covid ha cercato di «dare una visione ottimista della pandemia, senza dire “andrà tutto bene” ma ponendo fiducia nelle armi della scienza». Tantissime le testimonianze di affetto e i ricordi per il medico maratoneta e musicista che aveva parlato pubblicamente di recente in un podcast della sua malattia, un tumore al pancreas. «Con profonda commozione al lutto della famiglia per la scomparsa di Paolo. Professionista appassionato e stimato, persona eclettica dai mille interessi, per la sua profonda umanità ha rappresentato nei suoi 27 anni in Humanitas un punto di riferimento per moltissimi pazienti e colleghi», il ricordo dell’istituto clinico alle porte di Milano.
Tra gli altri scienziati, lo ha ricordato Guido Silvestri, patologo e docente alla Emory University di Atlanta. «Le sue parole sono state una vera e propria salvezza psicologica in un momento di difficoltà. La sua idea era che la conoscenza, che viene dalla scienza, generi un profondo ottimismo esistenziale con cui è possibile affrontare con coraggio e senza panico anche una sfida terribile come quella del Covid».
Con i suoi follower Spada aveva aveva condiviso anche la sua malattia e il senso di «svegliarsi un giorno con una diagnosi terribile, l'incubo di ogni medico, un brutto sogno che ti cambia l’esistenza. A me è successo. Da anni convivo con una patologia seria, ma ne ho tratto un ulteriore insegnamento: in un percorso di vita che per tutti quanti è a termine, lungo o corto che sia, l’importante è dargli un significato e vivere appieno la propria esistenza. Aveva però rivolto ai giovani colleghi anche un messaggio di speranza invitandoli a «buttarsi e osare affrontando e superando i propri limiti». E anche il suggerimento a intraprendere un percorso di volontariato in ambulanza, esperienza che lui stesso aveva vissuto: «Un’opportunità unica per acquisire competenze sanitarie, aiutare il prossimo e fare nuove amicizie. I funerali si svolgeranno lunedì a Buccinasco dove viveva con la moglie e i figli.