ARTICLE AD BOX
È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. «Non abbiamo parole. Solo una: grazie», è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. «Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia».
A breve è previsto l'annuncio del suo successore. «I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini».
La “nascita” della Costa Smeralda
Alla fine degli anni Cinquanta un importante finanziere inglese, John Duncan Miller, dopo essersi innamorato dei colori Gallura, ne parlò nei circoli finanziari di Londra dei quali faceva parte anche un giovanissimo principe Karim Aga Khan. Colui che, insieme ad altri facoltosi investitori, avrebbe poi dato vita a quella che ancora oggi è una delle mete più celebri del turismo internazionale d'elite, la Costa Smeralda, ufficialmente nata 62 anni fa.
«Arrivai a Porto Cervo con quattro o cinque amici, su una barca di dodici metri. Non c'era niente. Fu la prima volta che vidi la Costa Smeralda durante l'estate. Volevo vedere un piccolo terreno che avevo comprato», raccontò l'Aga Khan qualche tempo dopo in una delle sue prime interviste italiane. Sei i soci fondatori che quel 14 marzo 1962 a Olbia, davanti al notaio Mario Altea, diedero vita al Consorzio Costa Smeralda: oltre all'Aga Khan e allo stesso Miller, Patrick Guinnes, Felix Bigio, Andrè Ardoin e René Podbielski. Ma il primo atto ufficiale risale al settembre 1961, quando l'Aga Khan, Giuseppe Mentasti (patron della San Pellegrino) e gli altri soci firmarono una lettera d'intenti, scritta interamente a mano, che fissava le norme di comportamento che si erano dati.