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Murales dove avevano imbrattato: il percorso di giustizia riparativa per due ragazzini ad Alpignano

5 mesi fa 9
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Il primo dei due murales, denominato 'Il muro delle metamorfosi', è stato realizzato tra fine marzo e inizio aprile 2024 su una parete del Movicentro in piazza Robotti, vicino alla stazione ferroviaria di Alpignano. A realizzarlo sono stati due ragazzini di 12 e 13 anni che, lo scorso 14 ottobre 2023, erano stati sorpresi a imbrattarlo dagli agenti della polizia locale. Presto i due ne realizzeranno un altro. Si tratta del secondo progetto di giustizia riparativa messo in atto dagli agenti guidati dal comandante Diego Guarnaschelli, in collaborazione col Comune, con i colleghi del nucleo prossimità della polizia locale di Torino e con la procura dei minori di Torino. Nel primo, lo scorso anno, altri tre ragazzi avevano aiutato loro coetanei diversamente abili e frequentato corsi di pittura. Allora come oggi, c'è stata la collaborazione del gruppo pittorico intitolato al compianto ex sindaco Gianluca Pinzi a prepararli, facendo frequentare loro dei corsi.

L'obiettivo, spiegano dal comando, è "rigenerare spazi cambiando comportamenti, nel luogo dove si è verificato l'evento scatenante, in questo caso specifico il porticato sottostante il comando di polizia locale di Alpignano, e il secondo presso l'istituto scolastico dei minori coinvolti. Lo scopo è permettere ai ragazzi di colonizzare spazi altrimenti sterili, e far sì che sentendoli propri ne diventino sentinelle e custodi, trasmettendo a chi li circonda il valore di una creazione bella non tanto e non solo per l'arte utilizzata, ma principalmente per la cooperazione e la sinergia infusevi".

"La giustizia riparativa - ribadisce il sindaco Steven Palmieri - è una forma di risoluzione del conflitto basata sull'ascolto e sul
riconoscimento dell'altro con l'aiuto di un terzo imparziale chiamato mediatore. Non si cerca di ottenere la punizione dell'autore del reato ma piuttosto di risanare quel legame con la società spezzato dal fatto criminoso. Si instaura così un contatto diretto tra offeso e offensore, il quale permette al primo di esprimere i propri sentimenti ed emozioni in relazione alla lesione subita, e al secondo di responsabilizzarsi. È per questo che abbiamo fortemente voluto l'avvio di questi percorsi riparatori: l'ascolto è alla base di un percorso di condivisione, delle esigenze e dei bisogni, da cui una buona amministrazione non può prescindere. Siamo certi che queste esperienze saranno step importanti e fondamentali della vita di queste ragazze e ragazzi. La sola punizione non implica la certezza della comprensione dell'errore commesso e il non ripetersi di comportamenti offensivi".

Il progetto prevede anche due incontri con gli agenti all'istituto Tallone di Alpignano per illustrare ai ragazzi l'importanza del rispetto delle regole e le conseguenze delle violazioni, con il fine di sensibilizzarli al valore della difesa del bene comune e, stimolandoli al confronto, raccogliere le loro impressioni.

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