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È Gianna Pentenero la candidata del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali. Dopo dopo due ore di mediazione con l’ emissario del Pd nazionale Igor Taruffi, alle 11,40 l’assemblea regionale del partito (presenti 250 componenti su 315) convocata all’Hotel del Fortino ha maturato il suo nome per sfidare Alberto Cirio. Una «proposta unitaria, come auspicavamo», dice il segretario del partito regionale Domenico Rossi dopo 29 minuti di discorso. Il Nazareno aveva chiesto di non arrivare alla conta dei voti, allo scontro tra i due autocandidati, e così è stato.
Tra i due litiganti…
Non sarà Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale e alfiere di una tradizione governista di centrosinistra che a Torino dura ormai da quasi 30 anni. Né Chiara Gribaudo, deputata di Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo che in Piemonte rappresenta la segretaria del partito Elly Schlein di cui è vicepresidente nazionale.
Il Pd invece schiera l’assessora al lavoro e alla sicurezza del Comune di Torino, educatrice, con una lunga esperienza come assessora regionale nelle giunte Bresso e Chiamparino.
All’annuncio di Domenico Rossi, dopo una lunga attesa, l’assemblea è scattata in un lungo applauso. «Proseguiranno le trattative con le altre forze politiche alternative alla destra. La porta resta aperta ma il Pd, oggi, doveva esprimere il suo candidato» ha ribadito, più volte, il segretario Rossi.
Le prime parole della candidata
Gianna Pentenero: "Miriamo al campo largo"
«Abbiamo bisogno di una politica che ci porti a ridare un futuro a cittadine e cittadini piemontesi», dichiara Pentenero nel suo primo discorso da candidata alle elezioni regionali del Piemonte, in cui ringrazia, tra gli altri, Bresso, Chiamparino, il segretario Domenico Rossi e l’attuale sindaco Stefano Lo Russo. «Serve unità, nel Pd e nel Paese. Ringrazio chi, con grande senso di responsabilità, essendoci trovati in una situazione di impasse, ha deciso di fare un passo indietro. Grazie a Chiara Gribaudo e a Daniele Valle: nessuno dei due ha lavorato a una partita individuale».
«Da domani ci attende un lavoro duro e complesso - conclude - Vorrei che fosse un lavoro costruito in fretta, perché il tempo è poco, ma soprattutto insieme. Vorrei che tutti ci sentissimo un po’ responsabili di un progetto comune. Non dobbiamo partire sconfitti, nulla è impossibile. Oggi forse qualcuno sente lontano questo partito, ma dobbiamo dimostrare che non è così».
La morte del campo largo
L’annuncio della candidata Pentenero di voler subito mettersi al lavoro per il campo largo è stata subito stoppata dalla reazione del M5S, in questi mesi impegnato in una spinosa trattativa con il Pd per un’alleanza anti Cirio in Piemonte. Arrivati sul filo di lana, i due partiti non sembravano ancora aver trovato una quadra ma la candidatura ufficiale dell’assessore al lavoro di Torino per il Pd ha fatto rompere gli indugi anche ai pentastellati che, per bocca della vicepresidente nazionale Chiara Appendino, ha fatto sapere che il metodo non è piaciuto e dunque che ora i Cinquestelle si concentreranno nella predisposizione del programma elettorale e nell’individuazione di un candidato per poter correre da soli.