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New Year's Forum, il 2025 tra democrazia, politica a tech

5 ore fa 1
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Un 2025 positivo per la finanza, negativo per l'industria metalmeccanica, sfidante per le democrazie occidentali e i rapporti Usa-Europa, ma anche per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e la preparazione dell'Italia agli eventi climatici estremi. Questo il quadro che emerge dalle risposte dei cento esperti intervistati da Swg e Fb&Associati, che hanno poi elaborato una ricerca presentata all'edizione 'zero' del New Year's Forum, in corso in questi giorni al Maxxi di Roma.


    Proprio questo studio è diventato la guida per il racconto del futuro prossimo, ossia questi dodici mesi che attendono il mondo. Tra i temi e le preoccupazioni più urgenti, quello della denatalità, ricordato in apertura anche dal Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. "È importante che il nostro Paese cominci a riflettere sul futuro - il suo monito -. Abbiamo un'emigrazione di 100mila italiani che vanno all'estero, di cui non si parla nonostante sia quasi la metà di quelli che nasceranno" nel nostro Paese quest'anno.


    Da Parisi anche una riflessione sul tema della ricerca scientifica, rispetto alla quale per lui in Italia "c'è una mancanza di programmazione a lungo termine, per i prossimi 5, 7, 10 anni", allo stesso modo in cui "non c'è per l'economia". Quanto alla sfida dell'IA, per Parisi "è necessario fare un centro di ricerca europeo come il Cern" sul tema.


    Principale argomento della mattinata: ciò che ci attende per quanto riguarda democrazie, regimi, potere. Per il 46,5% degli intervistati il 2025 sarà un anno negativo per la risoluzione dei conflitti in corso, contro i 33,8% che vedono uno spiraglio di luce. Quanto ai rapporti tra Europa e Stati Uniti, a vedere un futuro più buio è il 52,7%. I più ottimisti si fermano al 19,8%.


    "Rimanere imbambolati non ci aiuterà", ha commentato Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, nel corso della conferenza. "La contesa tra autocrazie e democrazie liberali - ha spiegato -, sia nella sua forma più aspra dei conflitti che in quella più soft della contesa dei primati economici, ha a fondo il tema della sicurezza". Con un'Europa "drammaticamente indietro", bisogna "essere consapevoli che nessun dialogo, nessun ritorno alla diplomazia può essere garantito se non in condizioni di reciproca sicurezza". Per Picierno tocca pensare a "un'Europa capace di essere più competitiva, capace di avere primati tecnologici, anche capace di rispondere dal punto di vista militare".


    Sulle democrazie in un mondo sempre più dominato dalle tecnologie si è soffermato anche Paolo Gentiloni. "Quello che sta succedendo con le iniziative di Elon Musk in Paesi come Regno Unito e Germania è veramente inquietante", ha commentato, parlando di "oligarchia big tech" e dei suoi rischi ("vedremo se il sostegno di Musk a Afd avrà un impatto sulle elezioni in Germania"), ma anche di "ritorno alla logica degli imperi" evidente "dall'invasione russa in Ucraina" ma anche in certe "battute su Panama, Groenlandia, che rischiano di confondere le idee". "Penso che la nuova amministrazione americana, i rischi - incluso l'insediamento di Trump - siano una buona occasione per l'Unione Europea, una 'sveglia'", ha concluso Gentiloni.
    Poi, nel pomeriggio spazio a 'Ricerca, salute e felicità'.
    Nell'appuntamento di sabato, invece, si andranno a toccare gli altri argomenti affrontati nella ricerca di Swg e Fb&Associati: dall'economia al lavoro, passando da innovazione e mercati, sostenibilità e inclusione.

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