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No di Tajani al condono. Salvini rimane isolato ma non molla: “Si farà”

9 mesi fa 9
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Sul piano “Salva Casa” Matteo Salvini resta solo. Dopo la frenata della premier Giorgia Meloni, anche Forza Italia prende le distanze. «Non si può fare un condono», avverte il leader azzurro e vice premier Antonio Tajani. Una stoccata sorprendente visto che il tema è da sempre nel Dna del partito fondato da Silvio Berlusconi, autore nel ‘94 e nel 2003 di due storiche maxi sanatorie.

«Non conosco la proposta di Salvini, ma devo dire che sulla rigenerazione urbana è già incardinato al Senato un disegno di legge di Forza Italia», ricorda Tajani a margine di un convegno alla Camera. «Nessuno ha visto il testo di Salvini, quindi non sono in grado di dare un giudizio, per quanto ci riguarda non si può fare un condono, però si possono sanare alcune cose che non provocano alterazioni sostanziali agli edifici», insiste il leader azzurro che sottolinea: «Se va nella nostra direzione, ben venga la proposta della Lega, si può depositare anch’essa al Senato». Un richiamo che non è piaciuto a Salvini: «L'amico Tajani dice di non aver ancora letto la proposta? La porteremo in Consiglio dei ministri e vedrà che non andrà a sanare gli abusi edilizi ma ad alleggerire i Comuni e fare felici i cittadini che ci ringrazieranno». Il segretario della Lega, intervistato da Antenna 3, prosegue: «Non stiamo parlando di favori per villette in aree protette, o di aiuti ai furbetti. Noi vogliamo dare la possibilità di chiudere le pratiche, pagando quel che si deve pagare. Abbiamo fatto riunioni con tecnici e 50 associazioni che si occupano di casa per mettere a punto una proposta concreta per risolvere i problemi dei proprietari. C’era anche il sottosegretario di Forza Italia». In effetti, Tullio Ferrante, sottosegretario al Mit, aveva così commentato l’annuncio di Salvini di due giorni fa sul Salva Casa: «Il tavolo del ministro dà nuovo impulso alle politiche abitative, Forza Italia darà il suo contributo per i piccoli proprietari e le fasce deboli».

Nonostante l’isolamento in maggioranza, Salvini dopo aver incassato l’appoggio di architetti, ingegneri, costruttori e di Confartigianato, ottiene il plauso della Fimaa, la federazione degli agenti immobiliari: «E’ necessario semplificare l'iter burocratico per correggere le lievi difformità, e favorire in questo modo la compravendita degli immobili perché spesso questi piccoli problemi rallentano le compravendite e in alcuni casi arrivano addirittura a comprometterle», sostiene l’associazione dei mediatori. Di ostacoli burocratici da rimuovere parlano i professionisti. Dal Consiglio nazionale degli ingegneri ribadiscono che gran parte delle norme immaginate dal Mit sono già possibili, si tratta di razionalizzare le leggi e prevedere un iter più leggero e meno tortuoso. L’Ance giudica il provvedimento annunciato «interessante, ma è una goccia nel mare rispetto alle soluzioni che bisogna trovare nel medio e lungo termine, occorre rivedere sia il Testo unico sull'edilizia sia la legislazione urbanistica».

Le opposizioni fanno le barricate a qualunque tipo di sanatoria o condono edilizio. «Siamo alle comiche finali: un vicepremier che lancia proposte di cui la premier non sa nulla», dice il vice capogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo che aggiunge: «Certi annunci rientrano nella gara interna alla maggioranza a chi la spara più grossa, competizione che ci accompagnerà da qui alle Europee». Il deputato dell’Alleanza verdi e sinistra Angelo Bonelli definisce «spregiudicato» il comportamento di Salvini: «Non può fare l'ennesimo condono edilizio contro il territorio del nostro Paese per la sua campagna elettorale».

Secondo Franco Mirabelli, numero due del Pd al Senato, «la sanatoria edilizia «è sbagliata e grave, cancellare con un colpo di spugna l'80% delle irregolarità e degli abusi del passato è inaccettabile per un Paese serio. Salvini continua a strizzare l'occhio a chi è allergico alle regole e promette che la Lega si impegnerà per garantire l'impunità».

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