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Non solo Milan-Roma, ecco tutti gli euroderby della storia

9 mesi fa 7
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Sarà battaglia verissima, l’11 aprile a San Siro, il 18, sette giorni dopo, all’Olimpico. Milan e Roma si sfideranno su 180’, o forse 210’, per centrare un posto tra le prime quattro di Europa League. Sfida dal grandissimo fascino e che proietterebbe la vincente ad affrontare, nelle semifinali, una tra West Ham e Bayer Leverkusen. Ma quella, sarà un’altra storia. Quantomeno, però, avremo un’italiana ancora in corsa, anche perché la “nostra” terza, se la vedrà col Liverpool: sorteggio complicatissimo, in un tabellone che si completerà di Benfica-Marsiglia, sulla carta il quarto di finale meno probante.

LA STORIA DEGLI EURODERBY

Milan e Roma, dicevamo. Da un lato la squadra di Pioli, che nell’Europa di fatto ha l’unico obiettivo stagionale rimasto, quella ereditata da De Rossi che invece la finale di Europa League l’ha già conquistata, e poi immeritatamente persa, una decina di mesi fa. Stando ai numeri, in chiave europea, sarà il ventesimo incrocio, di cui sette furono finali secche, tra squadre italiane. L’ennesimo euroderby, che giungerà in coda ai due vissuti nella scorsa stagione. Protagonista sempre il Milan, che ai quarti di Champions affrontò ed eliminò il Napoli e che poi venne eliminato dall’Inter in quelle semifinali che portarono la squadra di Inzaghi ad Istanbul.

Per il Milan, vivere un euroderby, quindi, non rappresenta di certo una novità. Epici furono gli incroci nel 2003, in semifinale di Champions con l’Inter (0-0 e in 1-1 in trasferta firmato da Shevchenko e Martins, quando valeva ancora la regola dei gol in trasferta) e nella finale di Manchester, al cospetto dalla Juventus, vinta ai calci di rigori. Così come indimenticabile fu il quarto di finale, sempre di Champions, del 2005 sempre dinanzi ai “cugini”: 0-2 all’andata, e 3-0 a tavolino nella gara di ritorno, dentro ad una cavalcata che si sarebbe poi conclusa con la clamorosa sconfitta di Istanbul contro il Liverpool. Serve, invece, andare ancora più a ritroso nel tempo per ricordare la sfida col grande Parma degli anni 90’. Stagione 1993/1994, al Tardini il Milan vince la finale d’andata della Supercoppa Europea, grazie alla firma di Papin, ma al ritorno le reti di Sensini e Crippa ribaltarono il risultato in favore dei ducali. Supercoppa Europea che i rossoneri riuscirono ad alzare quattro anni prima, dopo l’ennesimo euroderby, questa volta dinanzi alla Sampdoria di Vialli e Mancini, della propria storia. Mikhailitchenko ed Evani fissarono l’1-1 di Marassi, Gullit e Rijkaard nel ritorno di San Siro permisero alla squadra allenata da Arrigo Sacchi di alzare uno dei tanti trofei internazionali.

Decisamente meno, invece, sono gli euroderby giocati dalla Roma. L’ultimo, in ordine cronologico, fu quello nei quarti di Europa League del 2014/2015 e non fu per nulla positivo. Se lo aggiudicò la Fiorentina dopo l’1-1 dell’andata a Firenze (Ilicic e Keita), e il clamoroso 0-3 dell’Olimpico targato Rodriguez, Alonso e Basanta. Fiorentina che si riabilitò in coda all’eliminazione della stagione precedente, la 2013/2014, agli ottavi per mano della Juve: Vidal e Gomez per l’1-1 dello Stadium, e ritorno marchiato dalla punizione di Pirlo.

Tornando alla Roma, anche il primo euroderby, non rammenta nulla di buono. Correva la stagione 1990/1991, per una doppia amarissima finale della vecchia Coppa Uefa: all’andata il rigore di Matthaus e Berti fanno gioire l’Inter, mentre al ritorno la rete di Rizzitelli non bastò nemmeno per portare la sfida ai tempi supplementari. E per arrivare a quella finale, l’Inter eliminò l’Atalanta nei quarti: 0-0 a Bergamo, 2-0 al Meazza confezionato da Serena e Matthaus.

Erano anni in cui le italiane dominavano in Europa, soprattutto in Uefa, l’equivalente dell’attuale Europa League. Stagione 1988/1989 e quarti di finale che videro trionfare il Napoli di Maradona contro la Juventus, a cui non fu sufficiente imporsi (2-0, Bruno e autorete di Corradini), al Delle Alpi, nella gara di andata, perché al San Paolo il rigore del Pibe de Oro, Carnevale allungarono la contesa ai supplementari, decisi da una rete al 120’ di Renica. Juve che si risollevò nella successiva Coppa Uefa, quella 1989/1990, vinta in finale contro la Fiorentina. Galia, Casiraghi, De Agostini per i bianconeri, Buso per i gigliati, misero un’ipoteca quasi definitiva, confermata anche dallo 0-0 del Franchi nel match di ritorno.

Da quella gioia, alla tristezza per un’eliminazione tanto dolorosa quanto inaspettata, trascorsero tre anni abbondanti. La Juventus di Giovanni Trapattoni, nei quarti di finale, ancora di Coppa Uefa, si dovette arrendere al Cagliari allenato da Giorgi, protagonista di una cavalcata europea dai contorni semi epici. Dely Valdes decise l’andata al Sant’Elia, Dino Baggio aprì invece le danze nella gara di ritorno giocata a Torino, e ribaltata poi da Firicano e Lulu Oliveira. In quella stagione, la 1993/1994 Cagliari e tutta la Sardegna sognarono ad occhi aperti, arrivando a disputare la semifinale contro quell’Inter che avrebbe, poi, alzato la Coppa. 3-2 al Sant’Elia (reti di Fontolan e Sosa per l’Inter, Oliveira, Criniti e Pancaro per i sardi), 3-0 per i nerazzurri, al ritorno, a San Siro in una partita a senso unico determinata dal rigore di Bergkamp e dai sigilli di Berti e Jonk.

Inter che bissò quella vittoria, nel maggio 1998 quando al Parco dei Principi di Parigi, schiantò in finale la Lazio di Eriksson. Per la squadra allenata da Gigi Simoni fu dominio totale, con le reti di Zamorano, Zanetti e Ronaldo. Di tenore decisamente inferiore fu l’incrocio, di qualche mese dopo (stagione 1998/1999), tra Sampdoria e Bologna che in semifinale di Intertoto, si giocavano l’accesso alla finale e a un posto in Coppa Uefa. Andersson, Paramatti, Kolyvanov per gli emiliani, e Palmieri per i blucerchiati, scrivono il 3-1 del Dall’Ara, e l’1-0 al ritorno firmato ancora da Palmieri permette ugualmente al Bologna di mettersi in tasca la finale. Racconti di un altro calcio, ancora più diverso rispetto a quello degli anni 80’. Quello in cui Juventus e Verona, stagione 1985/1986, negli ottavi di finale della Coppa dei Campioni diedero vita al primo euroderby. Dopo lo 0-0 dell’andata, al ritorno il rigore di Platini e Serena regalarono ai bianconeri l’accesso ai quarti. A distanza di quasi quarant’anni, da quella storica prima volta, la magia di due italiane che si affrontano in campo europeo sarà sempre la stessa.

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