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Gli Usa di Donald Trump vorrebbero riattivare la base sotterranea norvegese di Olavsvern per i sottomarini. Si tratta di una struttura strategica costruita durante la Guerra Fredda e collocata tra i mari della Norvegia e di Barents. Si trova, per la precisione, a Ramfjorden, a 20 chilometri a sud di Tromsø. Dietro la sua progettazione l'obiettivo di proteggere sottomarini e imbarcazioni di pattuglia veloci sotto un tetto di roccia di gabbro spesso 270 metri. Il complesso include una vasca di 340 metri per sottomarini, bacini di carenaggio, depositi di munizioni, officine e aree di comando. Dopo la Guerra Fredda, la base è stata dismessa e venduta a investitori privati nel 2013. Al momento, invece, viene utilizzata dai marines olandesi per le esercitazioni invernali annuali.
In ogni caso, non c'è mai stata una riattivazione completa. L’ultimo sottomarino americano ha attraversato quel tunnel nel 2009. Oggi, però, le cose sarebbero diverse, stando a quanto riferito al sito TWZ da un funzionario della Marina degli Stati Uniti, che ha preferito rimanere anonimo. Quest'ultimo, in particolare, ha rivelato che gli Usa desiderano riprendere le operazioni presso la base. Anche se sono incerte le tempistiche per il ripristino completo della struttura. La base, tra l'altro, dovrebbe anche essere in grado di ospitare i moderni sottomarini nucleari. Mentre dovrebbe ancora esserci l’infrastruttura necessaria per ospitare il personale, immagazzinare forniture ed effettuare la manutenzione delle navi.
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Le intenzioni americane scaturirebbero dall’intensificazione delle attività militari russe nell’Artico. Nell'ultimo periodo, infatti, Mosca ha condotto esercitazioni nel Mar di Barents con sottomarini dotati di missili intercontinentali, aumentando le tensioni nella regione. Per le operazioni di ripristino della base di Olavsvern, però, il governo norvegese non avrebbe ancora concesso un’autorizzazione ufficiale.