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Omar Favaro, a processo 24 anni dopo Novi Ligure: accuse di violenza sessuale e maltrattamenti all?ex moglie

1 settimana fa 2
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È iniziata ieri mattina al Tribunale di Ivrea (Torino) l'udienza preliminare del processo a carico di Omar Favaro, accusato di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia nei confronti dell' ex moglie. La donna, presente in aula, si è costituita parte civile.

Omar invece ha deciso di non presentarsi in Tribunale, delegando la sua difesa ai legali che lo avevano rappresentato durante il processo per la strage di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, gli avvocati Lorenzo Repetti e Vittorio Gatti.

L’udienza, durata poco più di quindici minuti, non è entrata nel merito delle accuse. Il gup, Lucrezia Mazza, ha disposto un rinvio per consentire alle parti di valutare un possibile accordo risarcitorio, evitando così un processo lungo per tutti gli interessati. Il procedimento è stato rinviato al 18 marzo per ulteriori sviluppi.

I precedenti

Favaro, 41 anni, era stato condannato in via definitiva nel 2001, all’età di 16 anni, per il duplice omicidio di Novi Ligure, commesso insieme all'allora fidanza Erika De Nardo.

In quell'occasione, la madre e il fratellino di Erika furono uccisi con 97 coltellate.

Un delitto atroce, per la sua efferatezza, per la giovane età degli assassini, per la freddezza con cui cercarono di negare tutto. Da tempo i due sono usciti dal carcere e hanno cercato di farsi una nuova vita. Il 3 marzo 2010 Omar venne scarcerato, a seguito dei benefici dell'indulto e di sconti riconosciutigli per la buona condotta. Il ragazzo si è poi stabilito in Toscana, dove ha cominciato a lavorare come barista, dichiarando di voler formare una famiglia con la sua nuova fidanzata e di non voler più pensare a Erika, verso la quale disse però di non provare alcun rancore.

Erika e Omar, 20 anni fa il delitto di Novi Ligure. La nuova vita degli assassini

Un anno dopo, il 5 dicembre 2011, venne disposta la scarcerazione di Erika che, dopo aver conseguito la laurea in filosofia nell'aprile del 2009, già da tempo diceva di volersi rifare una vita, dichiarandosi ancora innocente e addossando a Omar l'intera responsabilità della strage.
 

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