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Opa su Unieuro, la Fnac torna in Italia. E punta a diventare il leader europeo

6 mesi fa 3
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PARIGI. A più di dieci anni di distanza dal suo ritiro dall’Italia, Fnac-Darty si prepara ad assaltare nuovamente il mercato della Penisola con un’opa su Unieuro. A darne notizia è stato proprio il gruppo francese, che punta a mettere le mani sul concorrente, attivo nel suo stesso settore, presentando un’offerta congiunta con Ruby Equity Investment, il veicolo di proprietà del suo primo azionista, il tycoon ceco Daniel Kretinsky. I due prevedono di creare una società di investimento comune, detenuta rispettivamente al 51% e al 49%.

L’opa sembrerebbe essere ostile, anche perché è arrivata senza essere stata concordata, ma fonti finanziarie parlano di un «approccio amichevole» fra «due gruppi che si conoscono». Una posizione che mostrerebbe la volontà dei francesi di giungere ad un’intesa senza cercare scontri frontali. Subito dopo la notizia, Unieuro ha riunito il suo cda proprio per discutere dell’offerta.

Il consiglio della società italiana, si legge in una nota emessa nella tarda serata, «si riserva ogni valutazione al riguardo e, una volta acquisite le necessarie informazioni, assumerà le relative deliberazioni nei tempi previsti dalla disciplina applicabile».

L’operazione, che i transalpini vogliono chiudere entro il quarto trimestre dell’anno, si basa su un’offerta da 249 milioni di euro, che nel dettaglio prevede 12 euro ad azione: 9 euro per ogni titolo di Unieuro a cui si aggiungono 0,10 euro di titoli Fnac-Darty. Il tutto, con un premio del 42% rispetto al prezzo al 15 luglio e del 34% rispetto agli ultimi tre mesi.

Fnac-Darty prevede inoltre il delisting dalla Borsa di Milano una volta conclusa l’operazione, senza escludere la possibilità di effettuare altre fusioni o ristrutturazioni.

L’obiettivo è quello di rafforzare il «modello economico» del gruppo francese su «scala europea», ha spiegato il suo direttore generale, Enrique Martinez. Il distributore italiano specializzato nella vendita di prodotti elettronici di consumo e di elettrodomestici rappresenta l’attore ideale, con un personale di cinquemila persone circa e un fatturato da 2,6 miliardi di euro registrato nel 2023, anche se nel secondo semestre di quest’anno i ricavi hanno segnato un calo del 7 per cento, a 533,9 milioni di euro.</CW>

Al termine dell’acquisizione dovrebbe nascere un colosso del settore attivo soprattutto nell’Europa occidentale e meridionale, capace di arrivare a 10 miliardi di euro di fatturato e circa 30mila dipendenti in più di 1.500 negozi. Le sinergie operative avrebbero un potenziale stimato di 20 milioni di euro, con un conseguente incremento dell’Eps superiore al 10%. Un importante rafforzamento per il gruppo francese, che arriverebbe così a fronteggiare il rivale britannico Currys e quello tedesco Cee Economy.

Secondo quanto dichiarato da Martinez a Les Echos, le vendite di Fnac-Darty «al di fuori dalla Francia si avvicinerebbero alla siglia del 50%» e questo gioverebbe «all’equilibrio» della società

Mantenendo la sua proverbiale discrezione, Kretinsky continua ad avanzare in Europa, dove ormai è presente in vari settori, che vanno dall’editoria alla grande distribuzione, passando addirittura per i servizi postali dopo aver recentemente acquisito la britannica Royal Mail. Un impero che ha le sue fondamenta nelle energie fossili, prima attività dell’imprenditore ceco, che secondo Forbes ha un patrimonio di 9,4 miliardi di dollari. Con quest’ultima opa, Kretinsky sfrutta la mancanza d un azionista di maggioranza nel capitale di Unieuro, all’interno della quale il francese Xavier Niel, fondatore di Iliad, detiene il 12,1%, il figlio del fondatore, Giuseppe Silvestrini, possiede il 6,1% e Amundi Asset Management ha il 5,01%. Le parti restanti sono divise tra gli azionisti e investitori, tra i quali nessuno ha partecipazioni superiori al 5%.

Nel 2012 la Fnac, che ha acquisto quattro anni dopo Darty, aveva abbandonato la sua avventura italiana a causa delle pesanti perdite registrate. Una parentesi dolorosa, che non sembra però aver scoraggiato il gruppo francese nel tornare in Italia sotto altre forme.

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