Operaio cade e annega mentre lavora lungo il canale della centrale idroelettrica di Quassolo: sette persone a processo per omicidio colposo

Per la morte di un operaio di 51 anni, annegato a Quassolo nel 2021 mentre lavorava, due persone erano già state rinviate a giudizio. Per altre cinque, manager e responsabili delle aziende per cui operava, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ivrea aveva disposto il proscioglimento. Nei giorni scorsi, la Corte d’appello di Torino ha ribaltato questa decisione, dopo il ricorso della procura generale: tutti gli indagati per questa vicenda sono stati rinviati a giudizio.

Chi sono gli imputati

Finiscono a processo, dunque, la società Edison spa (come persona giuridica) che gestisce la centrale idroelettrica di Quassolo, il suo titolare, quattro suoi dipendenti, il titolare dell’impresa individuale a cui la Edison aveva appaltato la manutenzione delle aree verdi e il titolare dell’impresa di cui la vittima era dipendente.
Il nuovo processo si aprirà a Ivrea, il 28 maggio 2025. 

La tragedia 

È il 19 luglio 2021 quando il lavoratore 51enne, originario della Valle d’Aosta, cade mentre usa il decespugliatore sull’argine del canale derivato dalla Dora Baltea a Quassolo, vicino alla centrale idroelettrica di Quassolo. Caduto nell’acqua, la corrente lo trascina via. Più tardi, i ricercatori trovano il suo corpo senza vita all’altezza della diga di Montaldo Dora. 

L’inchiesta 

Secondo il pubblico ministero, gli indagati, “in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul posto di lavoro, causavano la morte dell’operaio per asfissia”. Si parla di mancato coordinamento tra i referenti per le misure di prevenzione, omissione della corretta valutazione del rischio di annegamento e della formazione sui rischi. 

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