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Pace fiscale estesa ai Comuni su imposte locali, Imu e Tari: è possibile? Ecco come

9 mesi fa 38
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La pace fiscale estesa anche alle imposte locali, Imu e Tari e tasse per l’occupazione del suolo pubblico? Il governo ci sta pensando. «Sono in corso approfondimenti istruttori» ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time. A porre il problema il deputato di Azione Antonio D’Alessio a partire dal fatto che in caso di omessi versamenti delle tante imposte locali gli enti locali applicano subito una sanzione del 30% sulla somma da versare mentre l’Agenzia delle entrate prima di far scattare l’accertamento invia almeno un paio di avvisi e solo dopo applica le sanzioni previste per legge. A suo parere anche i comuni, per venire incontro ai cittadini in una fase che resta comunque di difficoltà economica, ma anche per rendere più facile la raccolta delle tasse locali, in prima istanza dovrebbero limitarsi a sollecitare il pagamento delle imposte dovute applicando semplicemente gli interessi e poi in un secondo tempo, in caso di inadempienza far scattare sanzioni più alte.

Giorgetti, nella sua risposta, prende atto di quella che definisce «la distonia sussistente tra la disciplina delle sanzioni applicabile ai tributi locali e quella relativa ai tributi erariali nelle ipotesi di omesso o tardivo versamento e di omessa o infedele dichiarazione». Nel caso dei tributi locali, infatti, al contribuente viene direttamente notificato un avviso di irrogazione delle sanzioni – conferma - mentre per i tributi erariali la procedura prevede che l’Agenzia delle entrate prima comunichi al contribuente di «aver riscontrato anomalie e a tal fine lo invita a sanare l’irregolarità e solo successivamente, qualora il contribuente non adempia dopo i primi due «avvisi», emette un avviso di accertamento con le sanzioni previste dalla normativa».

Quanto alla possibilità «di modificare la disciplina vigente al fine di gravare in misura inferiore sui singoli cittadini e consentire una riappacificazione tra enti locali e contribuenti» il titolare dell’Economia spiega che il governo ci sta lavorando. «Fermi rimanendo i dati assai eterogenei sul territorio nazionale relativi ai livelli della riscossione degli enti territoriali, come evidente anche dall’analisi dei residui attivi» Giorgetti, in particolare, ricorda che la delega al Governo per la riforma fiscale tra i principi e i criteri direttivi per la revisione del sistema fiscale dei comuni, delle città metropolitane e delle province, prevede esattamente «la semplificazione degli adempimenti dichiarativi e delle modalità di versamento a carico dei contribuenti, estendendo la possibilità di adempiere mediante compensazione, con facoltà di introdurre forme di cooperazione che privilegiano l'adempimento spontaneo degli obblighi tributari, con sistemi premiali di riduzione delle sanzioni, prevedendo in tutti i casi anche l'utilizzo delle tecnologie digitali».

Per questo “nel solco del principio di delega” in via di definizione, ha concluso il ministro, sono in corso gli approfondimenti istruttori” che puntano a definire una proposta normativa «diretta proprio a consentire agli enti locali di introdurre, nel rispetto del principio di autonomia impositiva, istituti che favoriscano l’adempimento spontaneo del contribuente, con sistemi premiali di riduzione delle sanzioni, quali il controllo formale e l’avviso bonario, già previsti per i tributi erariali».

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