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Nel cortile sotto un tendone bianco Papa Francesco ha ripetuto l'antico gesto simbolico di lavare i piedi ai dodici apostoli: stavolta sono dodici donne, detenute dalle vite difficili, intrecciate con i fili di un passato complicato e doloroso. Ognuna sta scontando la pena all'interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia. La decisione di Bergoglio di tornare in un istituto penitenziario per rinnovare la vicinanza della Chiesa e infondere speranza non è nuova. In questi undici anni ha varcato la soglia di decine di carceri, sia in Italia che all'estero e sempre con l'intento di donare speranza ripetendo la stessa frase: «Perchè loro e non io?».
L'incontro
In carrozzella, spinto dall'aiutante, il Papa si è avvicinato ad una pedana alta un metro sulla quale sono stati collocati dodici sgabelli.
Su ognuno hanno preso posto giovani donne ma anche ragazze giovanissime in tuta e scarpe da ginnastica, dove lentamente si sono tolte i calzini e offerto al Papa il piede che delicatamente è stato bagnato con l'acqua santa e poi deterso con del lino. Molte piangevano non riuscendo a trattenere le lacrime. L'emozione intanto prendeva forma e sotto il tendone calava un grande silenzio raccolto.
L'omelia
Prima di rinnovare l'antico rito Papa Francesco ha rivolto a tutti la parola: l'omelia è stata fatta a braccio ed è stata piuttosto breve. La sua voce è apparsa buona benchè a tratti affaticata. Probabilmente perchè la mattina ha letto tre pagine dense di riflessioni, durante la messa del Crisma in basilica. «La lavanda dei piedi mostra Gesù che si umilia. Con questo gesto ci fa capire quello che aveva detto: io non sono venuto per essere servito ma per servire. Cristo ci insegna il cammino del servizio. L'altro episodio triste narrato dal Vangelo è il tradimento di Giuda che non è stato capace di portare avanti l'amore e per egoismo lo porta a questa decisione ma Gesù lo perdona. Gesù perdona sempre tutto, e chiede che noi chiediamo il perdono. Una volta ho sentito una vecchietta saggia, una nonna del popolo, che ripeteva che Gesù non si stanca mai di perdonare, semmai siamo noi a stancarci di chiedergli perdono. Allora noi chiediamo la grazia di non stancarci. Ognuno ha piccoli fallimenti, grandi fallimenti, ognuno ha la propria storia ma Gesù non si stanca mai di perdonare. Ora faremo la stessa cosa che ha fatto Gesù, lavare i piedi, un gesto che attira l'attenzione sulla vocazione del servizio. Chiediamo il signore che ci faccia crescere in questa vocazione» ha sottolineato Francesco.
Le parole della direttrice
«Lei qui oggi per noi è stato un raggio di sole. Grazie a nome di tutti» ha detto Nadia Fontana, direttrice del carcere femminile di Rebibbia. Al Papa ha consegnato in dono dei prodotti dell'orto che viene coltivato dalle 360 detenute, un rosario fatto con uncinetto e perle e due stole con l'immagine ricamata di due mani che accolgono un girasole. Prima di partire Bergoglio ha lasciato in ricordo una immagine dipinta della Madonna con bambino.