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Per battere Meloni Prodi ricaccia l'Ulivo. Ma il centrino sa già di vecchio...

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La buona notizia per i cattolici del Pd è che ieri a Milano, al battesimo di “Comunità democratica” c’era davvero tanta gente. Tra le varie sale erano in seicento, ma le richieste di accredito superavano il migliaio. Insomma quella parte di sinistra moderata che Elly Schlein ha un po’ silenziato in questo scorcio di segreteria, ha ripreso a parlare e a parlarsi. E ha detto in maniera chiara - anche da Orvieto - che nelle scelte future del partito vuole contare di più. La notizia meno buona è che a fronte di tanto entusiasmo, le ricette che sono uscite da questa prima convention, sanno di stantio. È così anche il tanto atteso intervento di Enrico Maria Ruffini - l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, che dovrebbe fare da federatore dell’area catto-dem -, che si risolve in una serie di luoghi comuni che in certi momenti ha ricordato (anche alla platea che ascoltava smarrita) la migliore imitazione di Veltroni fatta da Corrado Guzzanti. Tipo: «Ormai siamo abituati a interessarci solo al “chi” e non al “cosa” o al “perché”, siamo assuefatti ai talent show e alle nomination»; o ancora: «L’idea non è quella di costruire un’operazione di cosmesi, ma un’agenda seria. (...)

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