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Per gli Usa Hezbollah non deve far parte del nuovo governo

3 ore fa 1
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    Hezbollah non deve far parte del nuovo governo libanese: è quanto ha detto a Beirut Morgan Ortagus, la vice dell'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkfoff. Il premier incaricato libanese Nawaf Salam è impegnato da settimane nei negoziati per la formazione del nuovo governo libanese. Impegnata in un tour regionale la missione della squadra di Witkoff è quella di ribadire la vicinanza degli Stati Uniti a Israele e di ostacolare il riemergere dell'influenza iraniana nella regione.

    "Il regno del terrore del Hezbollah in Libano e nel mondo è finito", ha detto Ortagus ricevuta oggi al palazzo presidenziale dal neo eletto presidente libanese Joseph Aoun, considerato vicino agli Stati Uniti.

    "Israele ha sconfitto il Hezbollah e gliene siamo grati, e insistiamo sul fatto che il Hezbollah non deve in alcun modo partecipare al nuovo governo libanese", ha aggiunto Ortagus in una conferenza stampa trasmessa in diretta tv dai media di Beirut.

    "L'America - ha detto - è impegnata nella sua partnership con il Libano e ripone grandi speranze nel futuro, grazie all'arrivo al potere di uomini credibili e impegnati, che faranno in modo che la corruzione abbia fine, così come l'influenza del Hezbollah". 

Nuovi bombardamenti israeliani nel sud del paese

      L'aviazione israeliana ha bombardato alcune zone del sud del Libano dopo aver colpito nella notte altre località libanesi nella valle della Bekaa. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui i raid aerei nemici hanno preso di mira alcune località a sud di Sidone, a nord del fiume Litani, fuori dunque dalla zona del cessate il fuoco in corso dal 27 novembre scorso.

    Nella notte raid aerei israeliani avevano preso di mira la zona di Nabatiye, sempre nel sud del Libano, e quella di Baalbeck-Hermel nell'alta valle della Bekaa al confine con la Siria. 

   Da parte sua, l'Idf ha reso noto di aver effettuato attacchi su obiettivi di Hezbollah in Libano, affermando che i jet hanno colpito due siti in cui il gruppo sostenuto dall'Iran stava immagazzinando armi in violazione del cessate il fuoco raggiunto a novembre.

     Una nota delle forze di difesa israeliane descrive gli attacchi come "mirati" e promette che l'esercito "impedirà qualsiasi tentativo da parte dell'organizzazione terroristica di Hezbollah di riarmarsi, in conformità con gli accordi di cessate il fuoco"

Scontri lungo il confine con la Siria

      Scontri armati sono in corso tra forze di sicurezza siriane e contrabbandieri siriani e libanesi lungo il poroso confine tra Siria e Libano tra la piana di Homs e la zona della Bekaa libanese, nel distretto di Hermel. Lo riferiscono l'agenzia governativa libanese Nna e quella governativa siriana Sana, secondo cui dopo gli scontri con armi leggere delle ultime 24 ore stamani si è verificato in territorio libanese un bombardamento di artiglieria proveniente dal territorio siriano.

     Gli incidenti sono in corso, in particolare, nei pressi del valico frontaliero informale di Jarmash, tra Hermel e la località siriana di Hawik. Qui, affermano i media siriani, le forze di Damasco conducono da 48 ore operazioni "anti-contrabbando". L'esercito libanese si è dispiegato nella zona, riferisce la Nna.

    Questi scontri rientrano nel contesto di instabilità seguito al cambio di potere nella vicina Siria, avvenuto a dicembre scorso e che ha visto la dissoluzione delle forze militari agli ordini dell'ormai ex presidente Bashar al Assad e l'avvento delle milizie guidate dall'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa. Sul lato libanese, sono coinvolti clan sciiti vicini agli Hezbollah, come gli Jaafar, che hanno roccaforte proprio nel villaggio frontaliero di Jarmash. 

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