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Un indizio che apre la strada all'ipotesi che dietro la tripla esplosione avvenuta a bordo della petroliera Koala, sospettata di far parte della flotta ombra russa, ci sia l'Ucraina. A provocare l'incidente sarebbe un tipo di mina antiuomo chiamata «limpet mines» (tradotto mine a patella), già utilizzata negli scorsi mesi da Kiev nei suoi attacchi alle navi russe nel Mar Nero. Un dettaglio che dimostrerebbe la presenza ucraina anche nel Mar Baltico e sulle coste russe.
Cosa è successo
Lo scorso 9 febbraio una petroliera ferma in un porto nella Russia nordoccidentale ha costretto l'equipaggio a evacuare in seguito a una esplosione a bordo. In seguito all'incidente Mosca ha aperto un'inchiesta. L'agenzia di trasporto marittimo e fluviale Rosmorrechflot ha raccontato quanto avvenuto come «un'esplosione che ha avuto luogo nella sala macchine» della petroliera «Koala» nel porto di Ust-Luga, a ovest di San Pietroburgo. L'equipaggio è fuggito dalla nave e l'esplosione non ha causato «una fuoriuscita del carico o una perdita di prodotti petroliferi», ha proseguito l'agenzia sottolineando che non c'è stato alcun rischio che la nave affondasse.
La petroliera Koala
Il sito di tracciamento delle navi Vesselfinder ha mostrato che la Koala, costruita nel 2023 e battente bandiera di Antigua e Barbuda, è arrivata a Ust-Luga il giovedì precedente. Secondo il canale Telegram russo Baza, la nave trasporta 130.000 tonnellate di combustibile pesante. Due petroliere che trasportavano petrolio sono naufragate nel Mar Nero a dicembre, causando una massiccia fuoriuscita di carburante. A gennaio, i servizi di sicurezza ucraini hanno rivendicato di aver utilizzato dei droni per colpire un terminal petrolifero a Ust-Luga, affermando che «attraverso di esso, la Russia vende petrolio e gas con l'aiuto della 'flotta ombra'».
Le mine antiuomo a "patella"
Secondo la Ambrey Intelligence, società di servizi di sicurezza, protezione, gestione marittima e dei rischi ai settori del trasporto marittimo, petrolifero e del gas e offshore, è forte il sospetto che la petroliera russa colpita da tre esplosioni sia stata danneggiata da «limpet mines». Un "incidente" che, sempre secondo l'agenzia, riporta ad altri sabotaggi avvenuti a bordo di navi russe dal «profilo commerciale simile». In un aggiornamento, Ambrey ha affermato che «le autorità russe hanno rilasciato ulteriori dettagli in merito alle esplosioni a bordo della petroliera e le tre esplosioni nella sezione poppiera hanno provocato un foro di 1x0,8 m e due fori più grandi di 4x2 m nello scafo». «Se confermato - aggiunge la Ambrey Intelligence - questo suggerisce fortemente che le esplosioni siano state causate da mine antiuomo, dispositivi magnetici che vengono fissati alle navi prese di mira. Il loro utilizzo indicherebbe un’operazione di sabotaggio mirata alla “flotta ombra” di Vladimir Putin, utilizzata per cercare di aggirare le sanzioni sul commercio di petrolio con la Russia. L'Ucraina ha portato a termine con successo una serie di operazioni di sabotaggio marittimo simili contro le navi russe».