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Pier Silvio Berlusconi: «Malpensa intitolato a mio padre? Infastidito da polemiche. Tempi e modi non mi sono piaciuti»

6 mesi fa 8
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«Tutto ciò che viene intitolato in onore di nostro padre a noi fa piacere, questo è sicuro. Poi le polemiche personalmente mi hanno infastidito, devo dire che lasciano anche il tempo che trovano». Lo ha detto Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe-Mediaset, durante la serata con la stampa, in merito all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi e alle polemiche che sono seguite.

Malpensa intitolato a Berlusconi, Sala scrive a Marina Berlusconi: «Suo padre amato e odiato, non era meglio aspettare?»

«Era opportuno farlo adesso o più avanti? Non lo so - ha aggiunto -. Noi figli non siamo stati informati di questa cosa se non a cose praticamente fatte. Non siamo stati coinvolti e onestamente poco importa».

«E' un tema che non mi appassiona. La premessa è che a noi fa piacere tutto ciò che viene intitolato a nostro padre perché se lo stramerita. Le modalità non penso siano state proprio perfette, nei tempi e nei modi», dice il figlio del Cavaliere. «Era evidente che si sarebbero accese polemiche - ha rimarcato - è peggio però chi fa polemica sulle polemiche e questo lo trovo insopportabile.

C’è la libertà di dire che non è giusto ma fare polemica su polemica lo trovo terribile e sta succedendo. Penso a chi si rivolge a mia sorella e dico solo che mi fa veramente ridere perché qualsiasi altra cosa sarebbe peggio».

Quanto alle critiche, «chi polemizza oggi vuole fare polemica sulla polemica e mi fa ridere, se non di peggio…si può dire di non essere d’accordo perché il Berlusconi politico non lo meritava ma polemizzare con questi toni e in questo modo non mi è piaciuto. La polemica sulla polemica è terribile».

Le parole sul sindaco Sala

Nella vicenda dell'intitolazione dell'aeroporto il sindaco Giuseppe «Sala scrive a mia sorella sui social, a lui dico "dì se sei favorevole o no". Non rompere. Puoi anche dire che sei contro per mille motivi ma non fare polemica sulla polemica, pensasse a Milano. Chi si rivolge a mia sorella mi fa veramente ridere», continua a margine dell'evento Pier Silvio Berlusconi. «Io vivo in Liguria - ha concluso - ma tutte le volte che ci vado dico che Milano è un disastro, traffico, delinquenza, buche», ha concluso. 

Canone Rai

La proposta della Lega di aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, così da abbassare il canone «è un pasticcio assoluto, il contrario di quello che andrebbe fatto. La morte dell'editoria italiana'», dice ancora Berlusconi. Con la «Rai senza il canone parliamo di migliaia di licenziamenti - ha concluso -. Il servizio pubblico è importante che ci sia, questo distruggerebbe il mercato».

«Il mercato della pubblicità è piccolo. In Italia è inspiegabile il sovraffollamento che c’è. E’ un mercato piccolo ma c’è una quantità di competizione in termini editoriali che ha dell’incredibile. Non ci preoccupa la presenza degli over the top» come Google e Amazon «perché siamo solidi come sistema e i contatti specifici dei loro contenuti non sono per nulla paragonabili ai nostri contatti», riflette Berlusconi. «Per il futuro bisogna stare molto attenti - ha evidenziato - e la cosa può destare preoccupazione. Io mi auguro che ci siano regole che vengano fatte per tempo e nel modo giusto e che tutelino gli editori nazionali in Italia e in altri Paesi d’Europa. Questo è fondamentale perché altrimenti questi mostri ci mangeranno e parlo di tanti ambiti».

«Non vedo il problema di TeleMeloni»

«Onestamente non vedo il problema di Tele Meloni, dire che in Italia non c'è libertà di parola e di opinione a me sembra poco vero», sottolinea ancora Berlusconi, commentando le polemiche recenti sulla Rai. «In Italia si scrive e si dice tutto quello che si vuole. Poi che in Rai possano essere state fatte scelte in modo azzardato non lo nego - ha aggiunto -. La Rai è molto forte ed è una istituzione di cui, non solo da concorrente ma anche come cittadino ho grandissimo rispetto, ha risorse per superare qualsiasi cosa. Ha un livello davvero alto». «Non sono preoccupato per le sorti del servizio pubblico - ha concluso -. Io ho rispetto per la Rai al di là dei vertici di oggi o di quelli che c'erano prima. I vertici di oggi alcune scelte le fanno giuste altre meno, si sbaglia e lavorando si può anche sbagliare».

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