"Ancora più in questo difficile transito epocale, i magistrati sono chiamati ad acquisire una profonda consapevolezza che le prerogative della funzione si giustificano e si legittimano solo in funzione di quella imparzialità che è costitutiva dell'essere magistrato. Questa consapevolezza implica un magistrato che non cerchi il consenso politico e sociale alle proprie decisioni, ma che, grazie alla sua imparzialità e alla solidità degli argomenti a sostegno delle sue decisioni e azioni, si dimostri autorevole". Lo ha detto il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli alla inaugurazione dei corsi della Scuola superiore della magistratura a Scandicci (Firenze), alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"È cambiato il rapporto tra autorità e libertà. L'Europa è entrata nel nostro sistema con una vera e propria rivoluzione dei tradizionali assetti tra le fonti. La stessa tutela dei diritti è sempre più calata in un ordinamento divenuto multilivello, tra sistemi nazionali, sistemi convenzionali e sistema dell'Unione europea, ciascuno con proprie peculiarità e con correlative esigenze di coordinamento e di dialogo tra giurisprudenza nazionale e giurisprudenza sovranazionale" ha continuato Pinelli.
"L'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della Carta di Nizza ha finito anche per trasformare l'ormai tradizionale istituto della disapplicazione di norme nazionali in contrasto con il diritto Ue - ha aggiunto -, in una forma di larvato giudizio di illegittimità della legge, come riconosciuto dalla stessa Corte costituzionale che ha ammesso, a certe condizioni, la possibilità ulteriore di sollevare questione di legittimità costituzionale".
Per Pinelli "ormai insufficiente appare la dogmatica in materia di 'precedente autorevole' ma non vincolante, come non esaustive appaiono le soluzioni legislative per il giudizio di cassazione, in materia di obbligatoria rimessione delle questioni alle sezioni unite in caso di contrasti" .
"Mi auguro che questo patrimonio comune di valori, oggetto di approfondimento grazie all'opera sapiente e attenta della Scuola della magistratura, possa essere condiviso in un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui". Lo ha affermato Margherita Cassano, prima presidente della Corte di Cassazione intervenendo dopo Pinelli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA