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Le imprese italiane e spagnole uniscono le forze per chiedere all’Europa un cambio di rotta e il rilancio della competitività industriale.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il leader degli industriali spagnoli, Antonio Garamendi, sottolineano l’urgenza di un piano strategico per il 2025, ispirato ai rapporti Draghi e Letta. Secondo Orsini, l’industria deve tornare a essere una priorità nell’agenda europea, con investimenti a lungo termine e una revisione delle politiche ambientali del Green Deal, giudicate inadeguate per il settore automotive, che sta registrando un calo del 40% delle vendite. In altre parole, le politiche green hanno distrutto l’industria automobilistica europea.
Le due associazioni chiedono inoltre di estendere la scadenza del PNRR per consentire il completamento delle riforme previste. Garamendi evidenzia l’importanza di ridurre i costi energetici, semplificare la normativa e creare un fondo europeo per la competitività, destinando risorse a grandi progetti di investimento. Entrambi i leader insistono sulla necessità di coordinare l’azione europea con interventi nazionali, come l’introduzione di un sistema fiscale premiale (ad esempio, un IRS vantaggioso) per chi investe. Si tratta di concedere vantaggi fiscali agli imprenditori che scelgono di investire, una misura logica ma trascurata da decenni.
Sul fronte monetario, Orsini chiede alla BCE un approccio più coraggioso, con un abbassamento dei tassi di interesse all’1,5%-1,7% entro la metà del 2025. “Ne parlavo proprio recentemente,” aggiunge Orsini, “ma la BCE continua a perseguire una politica di ‘falchi’ piuttosto che di ‘colombe’.”
La partecipazione di Re Felipe VI al recente Business Forum Italia-Spagna ha ribadito il valore strategico dell’alleanza tra i due Paesi per promuovere una politica industriale più incisiva. Tuttavia, invocare dall’Europa un cambio di rotta mentre si accetta passivamente il Green Deal appare contraddittorio: è come chiedere clemenza al boia. Una posizione del genere rischia di lasciare le imprese senza alcuna via di uscita.
Nel mio lavoro quotidiano di consulenza agli imprenditori, che spesso mi contattano attraverso il sito valeriomalvezzi.it, riscontro come le piccole e medie imprese abbiano ormai perso ogni fiducia in questo sistema politico. Tale sistema, supinamente piegato – sia a destra che a sinistra – agli ordini di una Commissione europea sotto l’influenza del grande potere finanziario internazionale, porta avanti politiche che sacrificano pensioni e sanità, aumentando invece la spesa per le armi. Allo stesso tempo, non si fa nulla per sostenere le imprese e promuovere misure sensate. Al contrario, si persevera nella follia del Green Deal, che sta letteralmente distruggendo l’Europa.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi