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Polemico e lontano dalla realtà, così Allegri sbaglia anche come comunicatore

7 mesi fa 37
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TORINO. Nervoso, polemico e lontano dalla realtà. Massimiliano Allegri non ha perso solo il tocco magico in campo, visti i risultati ottenuti dalla Juventus in questo ultimo periodo con una sola vittoria (per altro ottenuta al 95') in otto partite, ma anche fuori quando ha dovuto spiegare il momento di crisi della squadra. Dopo lo 0-0 casalingo con il Genoa, infatti, il tecnico bianconero ha battibeccato in televisione per alcune valutazioni non gradite e poi ha stupito tutti parlando di «buona prestazione» e di «bicchiere mezzo pieno perché non abbiamo preso gol».

Delusione Juve, con il Genoa è solo 0-0. E lo Stadium fischia

Allegri è sempre stato un ottimo comunicatore, capace anche di sdrammatizzare con battute sagaci e frasi entrate nella mitologia del nostro pallone, ma ora sembra aver perso lucidità e non ha fatto una bella figura su Sky quando ha preso di mira un opinionista (il giornalista Gianfranco Teotino) sulla mancanza di risultati. «Mi sembra che siamo terzi, attualmente. Lei sa come si fa l'allenatore? Perché io non so come si fa il giornalista... Non devo soddisfare il pubblico, loro ci sostengono e io cerco di fare del mio meglio per la squadra».

La situazione è deragliata quando gli è stato chiesto perché sono arrivati solo 7 punti nelle ultime 8 partite. «E allora perché ne abbiamo fatti 46 nelle prime 19 partite? Cerchiamo di fare del nostro meglio – così ha replicato Allegri - e, ovviamente, commetto degli errori. Se mi fa una domanda più intelligente, le risponderò». Lo scambio si è poi chiuso bruscamente: «Faccio delle scelte per la squadra e a volte sbaglio. Non è necessario che lei capisca, basta che faccia delle domande. Ma cosa capisce, sono io che alleno la squadra... Ci sono quelli che capiscono e quelli che non capiscono».

La sensazione è che il ritiro anticipato non abbia giovato alla Juventus, visto il nervosismo mostrato dai giocatori in campo (l'espulsione di Vlahovic soprattutto) e poi da Allegri negli spogliatoi. «Non ero nervoso – nega l'allenatore - e ho solo risposto ad uno che voleva fare l'allenatore. La squadra sentiva l'importanza della partita, sono ragazzi responsabili e sono fiducioso: bisogna continuare a lavorare. All'andata abbiamo fatto tanto, meno nel ritorno e dobbiamo essere dentro nelle prime 4 a fine maggio. Poi non ci sono miglioramenti per un giorno in ritiro... Nel calcio spiegare cosa succede è impossibile: il calcio si gioca, non si spiega. Ora zitti e lavorare, ma non sono pentito del ritiro». Chissà se lo è di quel che ha detto pubblicamente per giustificare una brutta partita e un periodo di crisi.

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