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Redazione
"Il Villaggio sociale di Napoleone Leumann" è il titolo dell'incontro con lo storico e docente Gianni Oliva che si terrà giovedì 9 gennaio (ore 18), al Polo del '900, in Piazzetta Antonicelli a Torino. La conferenza rientra nell'ambito della mostra "Villaggio Leumann, da 150 anni passato e futuro si incontrano", inaugurata lo scorso 16 dicembre, sempre al Polo del Novecento.
"Il Villaggio Leumann di Collegno – dice Carla Federica Gutermann, pronipote dell'industriale cotoniero svizzero Napoleone Leumann che fece costruire quel modello di "città"– fu un progetto socio-assistenziale assolutamente innovativo per quell'epoca. Un'idea filantropica fra le più originali d'Europa che garantiva ai propri dipendenti abitazioni, servizi e ricreazioni: ne derivarono un'identità collettiva forte e un radicato senso di appartenenza, dove la dimensione lavorativa si intrecciava con quella sociale".
Carla Federica Gutermann - che sulla famiglia Leumann ha scritto un libro: "LEUMANN. Storia di un imprenditore e del suo villaggio modello", presentato nel 2006 proprio da Gianni Oliva - ha curato la mostra-evento del Polo del 900, insieme a due amiche, Fabrizia ed Alba, e ha lanciato un nuovo modo tecnologico e all'avanguardia di visitare il Villaggio Leumann: da aprile 2025, scaricando sul cellulare la app "LeumApp", ci si immergerà in una visita emozionale e immersiva.
Ma non basta. Partendo dal villaggio Leumann ha anche costruito una rete di collegamenti con altri villaggi operai in Piemonte e in Europa:
"Mi ha facilitato il fatto – spiega - che a Torino tra fine Ottocento e inizi Novecento si creò una business comunity tra imprenditori d'oltralpe i cui legami furono non solo economici, ma anche familiari. Ho quindi potuto accedere ad archivi privati e ciò ci ha permesso e mi permetterà di fare del Villaggio Leumann il capofila di questa nuova App, inserendo altri villaggi sparsi in Europa e soprattutto in Piemonte. Penso infatti agli Abegg, ai Gütermann di Persona Argentina, di cui porto il nome, ai De Planta della Manifattura di Courgnè , ai Poma, ai Remmert e così via". Ho promesso a mia madre, Annalisa Leumann, mancata da qualche mese e ultima custode dei segreti e degli aneddoti della storia dei Leumann, di uscire dal "low profile" tipico dell' alta borghesia piemontese/sabauda e dare al progetto una ventata internazionale".
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