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"Promessa mantenuta, i voli sono iniziati". Immigrati espulsi in catene: la foto dalla Casa Bianca sconvolge il mondo | Guarda

6 ore fa 1
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Un gruppo di nove immigrati incatenati condotti da un agente nell'aereo che li rimpatrierà, sopra la scritta 'Promesse fatte, promesse mantenute' e sotto, in caratteri più grandi, 'i voli per le espulsioni sono iniziati'. E' l'immagine condivisa dalla Casa Bianca sulle sue reti sociali. "Proprio come promesso, il presidente Trump sta inviando un forte messaggio al mondo: coloro che entrano illegalmente negli Stati Uniti affronteranno serie conseguenze", si legge nel post. 

Il post celebra la notizia arrivata questa mattina: 538 immigrati sono stati espulsi, in nome della politica rigorosa di deportation (che la stampa e la sinistra europea traduce erroneamente, e strumentalmente, come "deportazioni") contro l'immigrazione illegale. Tra questi ci sarebbe un sospetto terrorista, alcuni membri della mafia venezuelana e diversi condannati per reati di natura sessuale contro minori. 

L'agenzia federale per le frontiere e l'immigrazione degli Stati Uniti (Immigration and Customs Enforcement, Ice) ha effettuato centinaia di arresti di immigrati irregolari con lunghe liste di precedenti penali sull'intero territorio nazionale nell'arco di soli due giorni, dopo la firma da parte del presidente Trump dei decreti che hanno dato inizio alla vasta campagna di espulsioni. Secondo l'emittente televisiva Fox News, l'Ice ha effettuato 460 arresti nel primo giorno della seconda amministrazione Trump. Diversi arresti di alto profilo sono stati effettuati dagli agenti dell'Ice nell'area di Boston: nei giorni scorsi, proprio l'amministrazione democratica di Boston e quella dello Stato del Massachusetts aveva ribadito l'intenzione di non collaborare con le attività di arresto ed espulsione degli immigrati irregolari intraprese dall'amministrazione repubblicana.

"Newark non resterà a guardare mentre delle persone sono terrorizzate in modo illegale", ha detto a questo riguardo Ras Baraka, sindaco della città del New Jersey, negli Stati Uniti, denunciando blitz condotti dagli agenti federali dell'Immigration and Customs Enforcement (Ice). Secondo Baraka, che ha diffuso una dichiarazione ieri sera, i raid in città hanno portato a diversi arresti. In manette, "senza che fosse prodotto un mandato di cattura", sarebbero finite sia persone residenti prive di permessi di soggiorno che cittadini americani. Operazioni dell'Ice sono scattate anche a Chicago e a Boston, due città considerate roccaforte del Partito democratico, passato all'opposizione a livello federale con la fine della presidenza di Joe Biden lunedì scorso.

In settimana l'agenzia di stampa Associated Press ha pubblicato un servizio nel quale si sottolineano i timori di tante famiglie con radici migranti nel mandare i propri figli a scuola. "In molti distretti gli insegnanti hanno cercato di rassicurare i genitori sul fatto che gli istituti siano luoghi sicuri per i loro bambini nonostante le promesse elettorali del presidente di procedere a deportazioni di massa" si riferisce nell'articolo. "I timori si sono però intensificati quando l'amministrazione Trump ha annunciato martedì che avrebbe permesso alle agenzie federali preposte all'immigrazione di effettuare arresti anche in scuole, chiese e ospedali, ponendo fine a una politica in vigore dal 2011".

Just as he promised, President Trump is sending a strong message to the world: those who enter the United States illegally will face serious consequences. pic.twitter.com/yqgtF1RX6K

— The White House (@WhiteHouse) January 24, 2025
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