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Putin e la fine della guerra in Ucraina: «Vogliamo chiuderla, non congelarla. Biden mi offrì di rinviare l'adesione di Kiev alla Nato»

2 settimane fa 2
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A modo suo, ma Putin comincia a parlare sempre più frequentemente di una possibile fine della guerra in Ucraina. Secondo quanto riferisce la Tass, il presidente russo ha detto oggi ai giornalisti che Mosca sta cercando di «terminare» il conflitto, non solo di «congelarlo». Putin, infatti, rispondendo a una domanda sui piani di Donald Trump per «congelare» la guerra in Ucraina, ha risposto: «Cerchiamo anche di porre fine al conflitto».

Putin: «Biden mi offrì di rinviare l'adesione di Kiev alla Nato»

In Russia sostengono che il piano del presidente eletto statunitense sarebbe quello di posticipare l'adesione di Kiev alla Nato di 10-20 anni.

A tal proposito, Putin ha dichiarato: «So che il presidente in carica Biden ne ha parlato, non è un segreto, nel 2021. Mi offrì esattamente questo: posticipare l'adesione dell'Ucraina alla Nato di 10-15 anni, perché non era ancora pronta».

Negoziati di pace in Slovacchia?

Lo "zar" inoltre ha fatto sapere che la Slovacchia ha proposto di fare da «piattaforma» a eventuali negoziati di pace fra la Russia e l'Ucraina. Il 22 dicembre scorso il premier slovacco Robert Fico è stato a Mosca per incontrare Putin, secondo leader di un Paese europeo a farlo dopo l'inizio della guerra contro l'Ucraina, dopo l'ungherese Viktor Orban. «Il premier Fico ha detto che, se ci saranno negoziati, gli slovacchi sarebbero felici di offrirci la piattaforma del suo Paese», ha spiegato Putin, sottolineando che Mosca «non è contraria» a tale proposta.

Il no a una soluzione temporanea

Anche per il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov il cessate il fuoco rischia di essere un «vicolo cieco». In base a quanto detto ai media russi, il Cremlino non si «accontenterà di chiacchiere. Nessuno nasconde che l'obiettivo del cessate il fuoco è quello di guadagnare tempo per continuare a inondare l'Ucraina di armi e renderla in grado di riunirsi, effettuare una mobilitazione e così via», ha detto. Per il capo della diplomazia russa servono «accordi definitivi e giuridicamente vincolanti che documentino le condizioni per garantire la sicurezza della Russia e, naturalmente, gli interessi legittimi dei nostri vicini, ma in un modo basato sul diritto internazionale, che renderà impossibile la violazione di tali accordi».

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