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Putin: «In Ucraina vicini agli obiettivi, pace solo con autorità legittime. In questi tre anni ho quasi smesso di ridere»

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MOSCA – Durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, Vladimir Putin ha affrontato per oltre tre ore una vasta gamma di temi, dalla guerra in Ucraina ai rapporti con l’Occidente, senza risparmiare riferimenti personali e analisi sull’economia russa. Un discorso che, ancora una volta, ha ribadito la narrativa del Cremlino, tra rivendicazioni strategiche e accuse verso i Paesi Nato.

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«Non serve una tregua, ma una pace duratura»

Putin ha affermato che la Russia è vicina a raggiungere i suoi "obiettivi prioritari" in Ucraina.

Ha però escluso l’ipotesi di un cessate il fuoco temporaneo, definendolo controproducente: "Consentirebbe all’esercito ucraino di riorganizzarsi, addestrarsi e rafforzarsi", ha detto, ribadendo la necessità di una soluzione che garantisca sicurezza duratura per la Russia e i suoi cittadini.

Nonostante ciò, Putin ha lasciato uno spiraglio per il dialogo: "Siamo pronti a trattare con autorità legittime, incluse quelle guidate da Zelensky, ma solo dopo elezioni che conferiscano loro piena legittimità". Una dichiarazione che, di fatto, pone condizioni che difficilmente Kiev potrebbe accettare.

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L’attacco alla Nato e la sfida agli Stati Uniti

Rivolgendosi all’Alleanza Atlantica, Putin ha lanciato accuse dirette: "Praticamente tutti i Paesi della NATO sono in guerra contro di noi". Ha poi sottolineato che l’esercito russo è al massimo livello di prontezza operativa e ha sfidato gli Stati Uniti a un "duello tecnologico" per dimostrare l’efficacia del nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik: "Possono designare un obiettivo a Kiev e tentare di abbatterlo. Vorremmo davvero fare questo esperimento".

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Il ricordo di Berlusconi e i rapporti con l’Italia

Putin ha avuto parole calorose per l’Italia, nonostante le tensioni attuali: "Percepiamo una simpatia reciproca tra i nostri popoli". Ha poi ricordato l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi come "un amico, una persona tenace e operosa che ha fatto molto per i rapporti tra i nostri Paesi". Il riferimento sembra voler sottolineare l'importanza di legami personali nel contesto diplomatico.

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La crescita dei rapporti con la Cina

Il presidente russo ha descritto le relazioni con Pechino come "senza precedenti", definendo l’alleanza con la Cina "il fattore di stabilità più importante a livello mondiale". Ha lodato Xi Jinping, che considera "un amico personale", e ha evidenziato come i due Paesi coordinino spesso le loro azioni sulla scena internazionale.

Economia russa e difficoltà interne

Sul fronte economico, Putin ha ammesso che l’inflazione rimane un problema: "È un segnale preoccupante che stiamo monitorando attentamente". Tuttavia, ha difeso la stabilità dell’economia russa, attribuendo la crescita a una maggiore autonomia industriale e commerciale dopo le sanzioni occidentali. Ha comunque riconosciuto la necessità di "gestire i rischi per evitare un surriscaldamento".

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Il quadro siriano e le tensioni in Medio Oriente

Sul fronte internazionale, il leader russo ha annunciato il ritiro di 4.000 combattenti iraniani dalla Siria "su loro richiesta", dichiarando che Mosca mantiene rapporti con tutte le parti in conflitto. Ha inoltre chiesto a Israele di ritirarsi dai territori siriani, accusandolo di essere "il maggiore beneficiario della crisi".

"Tre anni difficili: ho quasi smesso di ridere"

Sul piano personale, Putin ha parlato del peso degli ultimi anni: "Questi tre anni di conflitto sono stati una prova seria per tutti. Io stesso ho quasi smesso di ridere". Ha però sottolineato che questo periodo lo ha aiutato a migliorare la sua capacità di concentrazione sui problemi principali.


Con questa conferenza stampa, Putin ha cercato di rafforzare la sua immagine di leader fermo, capace di gestire crisi interne ed esterne. Il messaggio è chiaro: la Russia non arretrerà sui suoi obiettivi in Ucraina, ma è pronta a sfruttare ogni occasione per ridefinire i rapporti di forza a livello globale.

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