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Rabbit Inhabits the Moon: un viaggio al Mao nell'arte di Nam June Paik

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Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, dal 19 ottobre al 23 marzo, ci trasporta in un affascinante viaggio tra arte e tradizione con la mostra "Rabbit Inhabits the Moon", dedicata al genio artistico di Nam June Paik e alla sua influenza sul panorama artistico contemporaneo. Un'esposizione che celebra il 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea e che offre un'occasione unica per esplorare le connessioni tra Oriente e Occidente: un ponte tra culture diverse e un invito a riflettere sul nostro presente e sul nostro futuro.

Nam June Paik: un pioniere della video arte

Al centro della mostra troviamo la figura di Nam June Paik, considerato uno dei padri fondatori della video arte. Le sue opere, caratterizzate da un linguaggio innovativo e sperimentale, combinano la tradizione artistica coreana con le tecnologie più avanzate, creando un dialogo affascinante tra passato e futuro.

Un viaggio nel tempo e nello spazio

Il titolo della mostra, "Rabbit Inhabits the Moon", richiama un'antica leggenda orientale e introduce il visitatore in un percorso espositivo che unisce arte contemporanea, manufatti tradizionali e installazioni immersive. Le opere di Paik, affiancate da quelle di giovani artisti coreani e da preziosi reperti provenienti da importanti musei internazionali, creano un dialogo tra Oriente e Occidente, tra passato e presente.

Tradizione e innovazione

La mostra esplora il rapporto tra tradizione e innovazione, tra arte e tecnologia. Gli elementi tradizionali della cultura coreana, come lo sciamanismo e la filosofia, dialogano con le opere più sperimentali di Paik e degli artisti contemporanei. L'allestimento, curato nei minimi dettagli, crea un'atmosfera suggestiva che invita il visitatore a immergersi completamente nell'esperienza artistica.

Un'esperienza multisensoriale

"Rabbit Inhabits the Moon" non è solo una mostra da guardare, ma anche da ascoltare. La musica, il suono e la performance giocano un ruolo fondamentale nell'esposizione, creando un'esperienza multisensoriale unica. La composizione "Sounds Heard from the Moon. Part 2" di Jiha Park, che utilizza strumenti tradizionali coreani, e l'installazione interattiva di Kyuchul Ahn, che invita il pubblico a partecipare alla creazione musicale, sono solo alcuni esempi di come l'arte sonora arricchisca il percorso espositivo.

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