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Ranieri: “Designazione folle di Rosetti. L’arbitro? Sperava nel rigore per loro”

5 giorni fa 1
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Furioso, come forse non si era mai visto, Claudio Ranieri. Il tecnico di Testaccio si è presentato alle telecamere dopo il match contro il Porto per palesare tutta la rabbia sua, e della squadra, per la condotta dell’arbitro Stieler. A far innervosire maggiormente l’eroe di Leicester sono stati principalmente la gestione dei cartellini da parte del direttore di gara e la mancata attenzione del guardialinee al momento del gol del pareggio dei portoghesi, quando già da qualche minuto la panchina giallorossa aveva chiamato delle sostituzioni.

Gestione discutibile, che priverà i capitolini di due giocatori importanti come Cristante, espulso per doppia ammonizione, e Saelemakers, che era diffidato ed è stato ammonito quasi inspiegabilmente verso il finale del primo tempo.

Dura, ma più che giusta, la reazione di Ranieri, che ha difeso la sua squadra in televisione di fronte all’ennesima serata storta, a livello arbitrale, di una squadra italiana in Europa. Mercoledì era toccato all’Atalanta, e i romanisti ricordano molto bene il nome di Anthony Taylor

Proprio dopo quella finale di Europa League si era sentita la mancanza di una figura che, almeno con i media, facesse valere le ragioni del club. Con queste ultime dichiarazioni, in tal senso, Ranieri ha decisamente dato una sterzata alla tradizione comunicativa fin troppo ‘british’ della Roma targata Friedkin:

Buonasera Ranieri, La partita era in controllo. Poi arriva questo lancio di 70 metri un bel gesto tecnico. Però la fase difensiva della sua squadra è sembrata un po’ troppo sorpresa…

Sì, soprattutto perché noi abbiamo chiesto il cambio e il guardaline lo sapeva… Abbiamo fatto i due angoli, lui sapeva che dovevamo fare il cambio. Io credo che sia stata una partita bellissima dove abbiamo giocato bene, siamo venuti qui per vincere. Io sono contento della prestazione dei ragazzi. La cosa che non mi sta bene, e parlo con Rosetti: Com’è possibile? Tutto il mondo sa che lei è una persona integerrima. Come fa a mandare a Oporto un arbitro che, su 22 partite, la squadra fuori casa ha fatto soltanto nove pareggi?

Dicevamo di questi cartellini distribuiti un po’ a caso…

Sì! A tutti. Poi a chi li prometteva e a chi lo dava. Per me stava aspettando qualcosa in area di rigore per fargli vincere la partita (al Porto, ndr). I ragazzi erano nervosi per questo, perché non si può fare una cosa del genere.

Lei ha percepito una certa predisposizione dell’arbitro?

Per forza! Avevo detto addirittura ai ragazzi di non protestare mai. Arbitra così, non è colpa sua. Ognuno fa il suo lavoro… Ma una partita del genere: otto ammoniti da parte nostra, un doppio giallo, il rosso… Non si può cercare subito di irretire gli avversari in questa maniera!

Rientrando nello spogliatoio abbiamo visto che la squadra si era molto molto innervosita rispetto a questa condotta di gara…

Ho mandato via i giocatori, non volevo che lo andassero a salutare. Non meritava, il saluto. Ma che scherziamo? Su un campo internazionale una cosa del genere? Assurdo“.

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