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Report torna sul caso 'ndrangheta-Juventus: "I vertici della società sapevano benissimo con chi avevano a che fare"

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Quello che Rocco Dominello (tifoso condannato leader dei Drughi in via definitiva a sette anni di carcere per associazione mafiosa e appartenente alla cosca Pesce di Rosarno, ndr) ha fatto nella curva della Juventus è un po' simile a quanto avvenuto poi nella curva dell'Inter? "Copia e incolla, solo che in quel caso si è intervenuti prima che ci fossero morti in strada". Sono le parole pronunciate da un ultras degli stessi Drughi, al momento anonimo, nel corso di un servizio messo in onda nella serata di ieri, domenica 2 febbraio 2025, dalla trasmissione televisiva Report di Rai 3.

Nel corso della trasmissione è stato intervistato anche Fabio Germani, ultras juventino e presidente della fondazione Italia Bianconera, prima condannato e poi assolto nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nella curva bianconera. "Il sistema - ha detto Germani - lo hanno creato i dirigenti della Juventus, non lo ha creato Dominello". Secondo Germani, gli incontri fra gli esponenti della 'ndrangheta e i verfici della società bianconera avvenivano in due ristoranti e bar della città. "Giuseppe Marotta (attuale presidente dell'Inter e in passato direttore generale della Juventus - sapeva perfettamente chi fossero Dino Mocciola e Rocco Dominello". Nella ricostruzione di Germani, l'ex direttore sarebbe anche stato coinvolto nell'organizzazione di un provino per la società bianconera di un aspirante calciatore figlio di uno dei boss delle 'ndrine in Calabria. In merito a questo, Marotta ha sostenuto di non sapere del collegamento e di non conoscere chi fosse il calciatore.

"Molto più avanti - ha detto ancora Germani - ho capito che Dominello era diventato il referente della Juventus nei rapporti con la tifoseria. L'ho visto in atteggiamenti molto amichevoli con dirigenti della Juve e con l'ex presidente Andrea Agnelli. Una volta io e Dominello eravamo in macchina, per strada a Torino, abbiamo visto Agnelli e lui è sceso. La guardia del corpo di Agnelli ha detto: 'Ciao Rocco, come stai? Tutto bene?'. Lì mi sono reso conto che c'era qualcosa che non funzionava". Agnelli, al contrario, in ogni inchiesta aveva dichiarato di avere incontrato Dominello solo insieme ad altri tifosi.

Ma questa versione è smentita dallo stesso Germani, che racconta che Dominello "è andato parecchie volte nel suo studio privato in piazza Cln, dove c'è l'immobiliare di famiglia. Io l'ho aspettato sotto. Una volta, io e Dominello avevamo appuntamento al caffè Torino di piazza San Carlo ma lui non è arrivato. L'ho chiamato arrabbiato e mi ha detto 'Vieni in piazza Cln'. Ho suonato, mi hanno aperto e al sesto piano mi sono trovato Alessandro D'Angelo (security manager del club bianconero, ndr), Agnelli, Dominello e l'amministratore delegato di questa società, che poi ho scoperto essere l'immobiliare dello stesso Agnelli. Erano lì che se la ridevano". La Juventus, interpellata da Report, non ha voluto replicare.

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